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La ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini Fonte foto: Ipa

Bernini da Fazio: la "verità" su numero chiuso e test di Medicina

Ospite a Che Tempo Che Fa, Anna Maria Bernini ha spiegato com'è cambiato l'accesso a Medicina: il numero chiuso come lo conosciamo non c'è più

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Dopo l’approvazione del testo della riforma, ormai è ufficiale: per iscriversi alla facoltà di Medicina e Chirurgia non ci sarà più il numero chiuso. Cambiano, dunque, le modalità per accedere a questa università a partire dall’anno accademico 2025/2026: niente più test per gli aspiranti medici, ma uno sbarramento che avverrà dopo il primo semestre e in seguito al superamento o meno dei primi esami previsti. A parlare da Fabio Fazio di tutte queste novità è stata Anna Maria Bernini, che ha svelato tutta la verità sul numero chiuso e sul test di Medicina.

La ministra Bernini e l’abolizione del numero chiuso a Medicina

Nella puntata di “Che Tempo Che Fa”, andata in onda domenica 23 marzo 2025, Fabio Fazio ha intervistato Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca del Governo Meloni. Questa è stata l’occasione per parlare del test di Medicina, che con la riforma recentemente approvata anche dalla Camera dei Deputati, dopo il sì del Senato, non esiste più. Insieme a lei c’era anche il professor Roberto Burioni, ospite fisso della trasmissione.

Fabio Fazio ha iniziato l’intervista andando subito al punto e chiedendo alla ministra se non c’è più il numero chiuso o se, semplicemente, è stato solo rimandato di sei mesi. “Direi che non c’è più sicuramente il test. Quando sono arrivata, ho trovato una situazione un po’ iniqua. Ossia un test che non era particolarmente selettivo sulla base del merito. Io non ho voluto fare il colpo di teatro di portarvi alcune delle domande che lei immagino conosca a memoria”, ha detto Anna Maria Bernini, precisando che “l’iniquità stava nel fatto che alcune studentesse e alcuni studenti non hanno passato il test di Medicina per questo motivo”, per domande non caratterizzanti.

In merito alla domanda del presentatore, Anna Maria Bernini ha spiegato che “non è vero che non ho abolito il numero chiuso, ho abolito il numero chiuso così come lo si conosce ora e non ho posticipato il test a sei mesi”. La ministra ha poi aggiunto: “Ho creato un semestre caratterizzante, in cui si studiano tre materie, altrettanto caratterizzanti, a cui vengono attribuiti crediti formativi”. Qualora non li superasse, può iscriversi a un’altra facoltà dell’ambito oppure rinunciare e riprovare l’anno seguente.

“Io sto aumentando progressivamente il numero. Il numero non è chiuso in questo momento, è aumentato in maniera programmata, sostenibile e irreversibile, nel senso che io continuo ad aumentarlo ogni anno. Se avessi aperto completamente, avrei aderito a una delle due tifoserie”, ha aggiunto poi la ministra spiegando più nel dettaglio la sua riforma.

Bernini e la formazione privata in Medicina

La ministra ha spiegato anche cos’erano le altre cose che non andavano: “L’idea era anche quella, molto più forte dell’esigenza di fare test buoni, di eliminare un’altra iniquità oscena. Cioè il mercato di formazione privata che si è creato negli anni: 20mila, 30mila, 50mila euro che venivano pagati per prepararsi non su delle materie, ma su dei test. Quello è un elemento che abbiamo voluto togliere di mezzo definitivamente e che generava un ulteriore fenomeno, che è quello del turismo universitario forzato. Chi non superava il test spesso o si parcheggiava da qualche parte o, peggio ancora, pagando rate altissime andava in Albania, in Bulgaria, in Romania” a studiare Medicina.

Anna Maria Bernini ha sottolineato che “è importante fare in modo che la formazione sia formazione universitaria e non di test”, questo il succo della riforma per l’accesso a Medicina in Italia.