Bocciato a 12 anni con un QI di 130: ricorso al Tar. La decisione
Il caso che getta luce sui Bisogni Educativi Speciali per gli studenti: è plusdotato ed è stato bocciato in seconda media, ma ha vinto il ricorso
Sta facendo notizia il caso di uno studente vicentino di 12 anni che, nonostante abbia un quoziente intellettivo di 130, è stato bocciato in seconda media. Una decisione che i genitori del giovane alunno hanno contestato facendo ricorso al Tar del Veneto: hanno ottenuto così la riammissione in terza media poiché non sono state rispettate le esigenze di uno studente plusdotato. Vediamo cosa è successo e cosa dice la normativa italiana a tal proposito.
Studente plusdotato bocciato alle medie: il caso a Vicenza
Mercoledì 11 settembre il giovane protagonista di questa vicenda potrà tornare sui banchi di scuola frequentando la terza media. Ha 12 anni e suona il pianoforte da quando ne ha 7. È uno studente che presenta un quoziente intellettivo pari a 130, quindi decisamente sopra la media. Nonostante le sue grandi doti intellettive, però, è stato bocciato in seconda media per “basso rendimento“, come viene riportato da La Stampa.
I genitori, stupiti per questa decisione, non hanno accettato il verdetto dell’istituto scolastico, presentando quindi ricorso al Tar del Veneto, che ha accolto la loro richiesta sospendendo la bocciatura e permettendo al figlio di frequentare la terza media.
La motivazione alla base della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale è la seguente: i docenti dell’alunno non hanno tenuto conto delle esigenze di uno studente plusdotato. Secondo quanto spiegato dall’avvocata dei genitori Ermelinda Maulucci nell’intervista di La Stampa, “la scuola non ha adottato un PDP (Piano Didattico Personalizzato di studi) o misure rispondenti ai bisogni educativi del minore. Il Consiglio di classe non ha mai nemmeno discusso l’opportunità di farlo né ha mai motivato tale decisione”.
Gli stessi genitori spiegano di aver chiesto ai docenti e alla dirigente un PDP: “Abbiamo insistito ma ci è stato detto che nostro figlio doveva prima colmare le lacune”. La scuola avrebbe quindi dovuto adottare tale piano viste le doti superiori alla media dello studente.
Sarebbero infatti state violate la direttiva Miur 27/12/12 e la nota del Ministero del 2019, che ufficializza l’inserimento della Plusdotazione tra i Bisogni Educativi Speciali. Nello specifico, la nota Miur n. 562 del 03/04/19 chiarisce come la prassi di inserire gli studenti “gifted” tra quelli con Bisogni Educativi Speciali è corretta, specificando che ciò è importante al fine di attuare “la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, e la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali”.
“Nostro figlio ha passato un bruttissimo anno scolastico: era demoralizzato, si sentiva impotente. La bocciatura è stata uno choc: sapeva di non meritarsela seppur siamo consapevoli che il rendimento non era equiparabile alle sue reali capacità”, spiega la madre nell’intervista. “Abbiamo cercato alleanze, non ci sono state. Ora speriamo che il nuovo anno sia migliore. Noi offriremo tutto l’appoggio di cui avranno bisogno”, ha concluso.
I bambini “gifted” in Italia
Il caso vicentino dello studente plusdotato bocciato, accende un faro su una categoria di alunni italiani che ha bisogno di essere attenzionata. Vengono chiamati “gifted children” e sono bambini che hanno un costante bisogno di apprendere nuove conoscenze e approfondire quelle già in loro possesso.
Come riportato dall’Aget Italia, Associazione Genitori Education to Talent, nel nostro Paese il 2% dei bambini rientra nella categoria dell’iperdotazione cognitiva o “plusdotazione”: un gruppo di giovani che mostra abilità cognitive eccezionalmente elevate. Accanto a loro, il 6% dei bambini rientra nella categoria delle “Alte Potenzialità Cognitive” (APC), presentando quindi abilità cognitive particolari.
Sebbene la normativa italiana presenti ancora delle lacune in tal merito, queste categorie di allievi sono già soggette a pratiche educative speciali adottate dalle scuole, come gli stili di apprendimento individuali e personalizzati.