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Prof Vincenzo Schettini Fonte foto: IPA

Botti di Capodanno pericolosi, prof Schettini spiega il perché

Il prof di fisica più amato del web, Vincenzo Schettini, spiega attraverso la fisica perché i botti di Capodanno sono pericolosi, e lancia un appello

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Il 2025 è alle porte e come ogni ultimo dell’anno fervono i preparativi dei festeggiamenti per salutare il 2024 allo scoccare della mezzanotte. Un momento che tradizionalmente coincide con colorati spettacoli pirotecnici in ogni parte del mondo. Un’usanza che molti Paesi e città stanno cercando di arginare, sia per motivi ambientali, visto l’elevato inquinamento che petardi e fuochi d’artificio producono, sia per una questione di sicurezza, con decine di casi di corse in ospedale (soprattutto tra i più giovani) che ad ogni Capodanno si ripetono.

Ma perché i botti sono così pericolosi? È tutta una questione di fisica e a spiegarlo è l’amato prof Schettini, che in un video, pubblicato sulla sua pagina Instagram “La fisica che ci piace”, spiega in parole semplici e facilmente comprensibili come funzionano i petardi, con un importante appello finale rivolto a tutti.

Perché i botti di Capodanno sono pericolosi: lo spiega Schettini

Sappiamo che i petardi, che soprattutto i più giovani si divertono a far scoppiare a Capodanno, sono pericolosi. Ma spesso non si conosce il reale funzionamento di tali dispositivi e ciò rischia di far sottovalutare le insidie che si nascondono dietro al loro utilizzo. Per sensibilizzare ulteriormente sul tema, Vincenzo Schettini, il prof di fisica più seguito del web (e anche in tv grazie al programma “La fisica dell’amore“) ha deciso di spiegare come agiscono i petardi e perché sono altamente pericolosi per l’uomo, ma anche per gli animali.

Lo fa pubblicando un video sulla sua pagina social (che oggi conta 2,7 milioni di follower): “Dato che nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, nella reazione di esplosione di un petardo, l’energia chimica si trasforma in luce (il lampo che vediamo) in energia sonora (ovvero un forte scoppio), in energia cinetica dei frammenti che vengono proiettati in varie direzioni ad altissima velocità, e in calore“, spiega Schettini nel video.

Una volta chiarito, in parole semplici, come funziona un petardo, il prof spiega la differenza tra botti di Capodanno legali e illegali: “I petardi illegali, a differenza di quelli legali, sono costruiti artigianalmente, praticamente senza seguire le norme. E la probabilità che quelli illegali esplodano in modi e momenti diversi da come e quando ci si aspetta, è molto più altra rispetto a quelli legali”.

Prof Schettini aggiunge quindi che “nell’esplosione, vengono liberati circa 500 j (joule) di energia: più che sufficienti, se l’esplosione è ravvicinata, a far sì che l’energia in gioco si trasformi anche in energia interna al nostro corpo, tale da rompere i legami della pelle, dei muscoli, causando nei casi più gravi, come sappiamo, gente che finisce in ospedale con le dita mozzate“.

“Ora, se proprio dovete usare ‘sti benedetti petardi – prosegue nella lezione -, usate quelli legali. Evitate tassativamente di accenderli in mano. Appoggiateli su un muretto, da qualche parte, accendeteli e poi allontanatevi molto velocemente“.

L’appello di prof Schettini sui petardi a Capodanno

Il prof di fisica più amato da giovani e adulti, conclude la sua lezione sui petardi a Capodanno con un messaggio importante: “Informazione bonus: il rumore dei petardi rappresenta un problema anche per gli animali. Il botto, infatti, può raggiungere picchi di 190 dB (decibel), valore ben più alto rispetto a quello al quale il suono può provocare danni all’orecchio umano. E l’udito degli animali è molto più sensibile. I botti possono causare per loro paura, disorientamento, e in alcuni casi veri e propri traumi“.

Arriva quindi l’appello finale di prof Schettini a proposito di petardi e fuochi d’artificio a Capodanno: “Mi raccomando: 2025 senza botti? Va bene così, siamo tutti più contenti”.