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L'attore italiano Carlo Verdone Fonte foto: Ipa

Carlo Verdone diventa prof alla Luiss: la lezione sulla comicità

Carlo Verdone è stato prof per un giorno alla Luiss: nell'università ha tenuto una lezione sulla comicità, parlando anche di etica e responsabilità

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Carlo Verdone è un attore e regista romano tra i più amati del panorama nazionale. Con i suoi film ha fatto ridere, ma anche riflettere, grazie a personaggi che sono sempre attuali e che raccontano diverse sfaccettature dell’Italia. Proprio di comicità ha parlato in occasione di una lezione che Carlo Verdone ha tenuto alla Luiss, diventando professore per un giorno.

La lezione di Carlo Verdone alla Luiss

Comicamente etici. Com’è cambiato l’umorismo dagli Anni 80 a oggi” è il titolo della lezione di cinquanta minuti che il regista Carlo Verdone ha tenuto martedì 11 marzo 2025 presso l’aula Magna Mario Arcelli della Luiss. Per l’occasione, Romana Liuzzo, Presidente della Fondazione Guido Carli, ha annunciato di aver chiesto al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, di candidare la comicità italiana a patrimonio immateriale dell’umanità.

Sono stati cinquanta minuti di riflessioni, per parlare di arte comica, etica e responsabilità. “Ridere è una terapia senza effetti collaterali ed è particolarmente importante in questo momento delicato per il mondo”, ha detto Verdone, aggiungendo poi: “Quando si fa comicità si deve essere particolarmente profondi, occorre metterci poesia e temi sociali, per non essere sterili”.

Infine, ha spiegato: “Noi siamo stati aiutati e penalizzati dal dialetto, ma le commedie che abbiamo venduto all`estero e hanno fatto grandi incassi internazionali sono quelle ben scritte, con delle belle storie. E con i personaggi femminili al centro. Questi ultimi anni segnano anche l`affermazione di tante bravissime donne registe”.

La lezione, che è stata resa disponibile anche in streaming, è stata tenuta alla presenta di tanti studenti, ma anche di manager, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura. Hanno fatto anche un intervento il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, e la Vice Presidente del Senato, Licia Ronzulli.

Che scuola ha fatto Carlo Verdone e che titolo di studio ha

Carlo Gregorio Verdone è nato a Roma il 17 novembre del 1950: figlio di un docente universitario di storia del cinema, Mario Verdone, dirigente del Centro sperimentale di cinematografia di Roma e critico cinematografico, e di una professoressa di lettere, dopo la licenza media si è iscritto al Liceo classico ginnasio “Torquato Tasso” di Roma. Alle scuole superiori è stato bocciato in quinta ginnasio.

Dopo la Maturità si è anche iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Si è laureato nell’anno accademico 1976/77 in Lettere indirizzo Moderno con la votazione di 110/110 con una tesi intitolata “Letteratura e cinema muto italiano”. Inoltre, nel 2017 ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa in Beni Culturali e Territorio dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

In occasione di una premiazione alla Casa Museo Accademia d’Armi Musumeci Greco nel 2019, Carlo Verdone ha raccontato un aneddoto di quando era studente universitario. La sera prima dell’esame di cinema, aveva suggerito al padre, suo professore, le domande da fargli, in particolare su Ingmar Bergman e Federico Fellini.

Durante l’esame, mentre tutti gli studenti parlottavano del fatto che lui era figlio del professor Verdone, il padre lo ha guardato e gli ha fatto domande su Pabst e altri argomenti che non conosceva. Carlo Verdone ha fatto scena muta e il padre, suo professore, lo ha bocciato, invitandolo a tornare nella sessione d’esame successiva, perché era evidente che non avesse studiato.

A casa Carlo si è arrabbiato, ma il padre serafico gli ha risposto: “Scusami, ma non mi garbava far vedere che promuovevo il mi’ figliolo, però quello che ti ho chiesto non l’avevi studiato, la prossima volta fallo”.