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Perché scegliere il liceo classico? Tutti i motivi Fonte foto: IPA

Perché scegliere il liceo classico come scuola superiore

Scopri tutti i motivi per cui scegliere il liceo classico alle superiori: dalla tradizione all'innovazione, l'esempio di un istituto di Udine

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Gli studenti di terza media, come ogni anno, sono alle prese con l’orientamento per decidere quale sarà la loro futura scuola superiore e quindi il loro percorso di studi che li porterà a diventare gli adulti del domani. Tra le varie opzioni, i licei sono tipicamente quelli che indirizzano verso un proseguimento degli studi in università, e tra i più affermati si trova il liceo classico.

Se da una parte c’è chi critica tale indirizzo, additandolo come troppo legato al passato e non in linea con le esigenze attuali e future del mondo del lavoro, dall’altra parte c’è chi sostiene che il liceo classico sia la strada giusta per il proprio futuro. Perché sceglierlo? A spiegarlo è Luca Gervasutti, preside del liceo Jacopo Stellini di Udine.

I motivi per cui scegliere il liceo classico alle superiori

Se l’immaginario comune vede il liceo classico come legato alla tradizione, dall’altro c’è chi sostiene che tale indirizzo di studi abbia anche un’anima innovatrice. A spiegare perché gli studenti dovrebbero scegliere il liceo classico è il preside Luca Gervasutti, del liceo Jacopo Stellini di Udine.

Intervistato da ‘Il Sole 24 Ore’, ha elencato i motivi per cui il liceo classico “non è una scuola con programmi e obiettivi che appartengono al passato, ma guarda avanti”.

Secondo Gervasutti, “il liceo classico si rivela una scelta educativa sorprendentemente attuale” perché, “lontano dall’essere anacronisti, questo percorso continua a distinguersi per la capacità di offrire una formazione solida e versatile, che integra saperi antichi e competenze contemporanee”.

Al liceo classico si studiano principalmente materie umanistiche e lingue classiche (greco e latino), che secondo Gervasutti non rappresentano semplicemente “un esercizio retorico, ma un allenamento rigoroso per la mente“. Infatti, tali insegnamenti aiutano “a pensare, analizzare, interpretare e comprendere la complessità, competenze oggi indispensabili in un mondo che richiede creatività, visione e capacità di adattamento”.

Per lui “scegliere il classico significa investire su un’idea di cultura che pone al centro l’essere umano, le relazioni tra i saperi e la ricerca di un significato più profondo: è un percorso che prepara non solo a comprendere le radici del nostro presente, ma anche a costruire il futuro con intelligenza, etica e passione”, ha aggiunto il preside del liceo udinese.

L’importanza delle attività extra-curricolari: il caso del liceo J. Stellini di Udine

Nel corso dell’intervista, Gervasutti ha sottolineato anche l’importanza delle attività extra-curriculari per gli studenti, portando l’esempio del liceo classico Stellini di Udine.

L’istituto offre agli alunni corsi di greco moderno, laboratori teatrali e artistici e la possibilità di partecipare a “progetti all’avanguardia come laboratori di intelligenza artificiale e scienza dei dati, storytelling digitale e web radio”, ha spiegato il dirigente scolastico, che ha aggiunto: “Si tratta di iniziative che arricchiscono ulteriormente la didattica, stimolando la curiosità e la partecipazione attiva degli studenti”.

Anche la socialità è importante per la vita studentesca. Per questo lo Stellini ha reso disponibili ambienti di apprendimento all’avanguardia con corridoi che diventano spazi da vivere ed aule modulari “in cui studiare, socializzare, con arredi modulari che prevedono connessione di rete e prese di alimentazione per dispositivi digitali”.

Il liceo classico Stellini, inoltre, dimostra la sua volontà di rinnovare l’anima tradizionale di tale scuola tramite l’istituzione di tre indirizzi innovativi, da quello che unisce umanesimo e scienza, potenziando le competenze logiche e matematiche, passando per quello che introduce il tedesco e la storia dell’arte fin dal primo anno, fino a quello che integra il diritto e il potenziamento dell’inglese, e che aggiunge “attività stimolanti come la disputa filosofica, preparando gli studenti alle sfide globali”.

“Circa il 95% degli studenti prosegue poi all’università, anche in materie scientifiche”, ha proseguito Gervasutti, rimarcando quindi la versatilità di questo indirizzo di studi.

Il rapporto tra studenti e docenti, chiave contro la dispersione scolastica

Non solo innovazione, versatilità, preparazione per il futuro e attività extra-curricolari. Anche il rapporto molto stretto tra studenti e docenti che si instaura nel liceo classico sarebbe un aspetto importante da considerare.

“Il mondo della scuola piccolo è bello – ha spiegato Gervasutti -. Dove si riescono a formare classi contenute numericamente e dove si seguono non solo dal punto di vista del profitto, ma anche personale, le diverse storie, si riescono ad anticipare situazioni che presentano criticità, compresa la dispersione scolastica“.