Caso Lagioia, linguista Arcangeli contro Valditara: la polemica
Torna a far discutere il caso Valditara - Lagioia con una nuova polemica: le dichiarazioni del linguista Massimo Arcangeli contro il ministro
Sembrava che tutto fosse passato, ma non è così. Se da una parte si sono calmate le acque tra Giuseppe Valditara e Nicola Lagioia, dall’altra è nata una nuova polemica sul caso. Il linguista Massimo Arcangeli si è infatti detto intenzionato a procedere per vie legali contro il ministro dell’Istruzione se lo stesso non rettificherà pubblicamente quanto detto. Ma cos’è che ha fatto infuriare l’esperto?
- Perché il linguista Arcangeli potrebbe denunciare Valditara
- Il giudizio del linguista Arcangeli sul tweet di Valditara
- La polemica tra Valditara e Lagioia
Perché il linguista Arcangeli potrebbe denunciare Valditara
Giuseppe Valditara ha annunciato il ritiro della querela a Nicola Lagioia, mettendo così la parola fine alla querelle tra il ministro e lo scrittore che ha animato il dibattito pubblico. Ma il caso torna alla ribalta dopo le dichiarazioni del linguista Massimo Arcangeli, docente dell’Università di Cagliari.
Al centro del discorso continua ad esserci il celebre tweet di Valditara, quello che Lagioia aveva definito “sgrammaticato” lo scorso marzo. In quell’occasione, Arcangeli era intervenuto sui social a difesa della correttezza grammaticale del post. Ma il linguista, intervistato da ‘la Repubblica’, ha affermato di essere stato citato come consulente da Valditara nell’atto contro lo scrittore.
“Nessuno mi ha chiesto niente – ha affermato -. Non si tratta di una consulenza, come è scritto lì. Chiedo una rettifica pubblica o procederò per vie legali contro il ministro“.
Anche nella lettera, pubblicata da ‘Il Tempo’, che Valditara ha indirizzato a Lagioia, il ministro aveva citato Arcangeli, sottolineando che il suddetto post “è stato giudicato corretto grammaticalmente da diversi illustri linguisti“, tra cui “il prof. Massimo Arcangeli, ordinario di Linguistica italiana e già responsabile scientifico del Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri”.
L’esperto ha spiegato: “Avevo espresso sui social un giudizio tecnico di mia iniziativa, ‘motu proprio’, e non rispondendo a una chiamata. Nessuno mi ha mai sollecitato, né ho mai ricevuto messaggi o telefonate dal ministro o altri del suo staff. Tra l’altro sono politicamente dalla parte opposta e il riverbero di questa storia mi sta danneggiando”.
Secondo Arcangeli si tratta di una “faccenda istituzionalmente inaccettabile, di una gravità inaudita”. Ha fatto dunque sapere a mezzo stampa che si è attivato con i suoi avvocati: “se non ci sarà una smentita pubblica da parte del ministro procederemo per vie legali. Valuteremo se andare avanti con una denuncia per diffamazione o con un atto di citazione in sede civile, chiedendo un risarcimento“.
Il giudizio del linguista Arcangeli sul tweet di Valditara
Riguardo al tweet del ministro, Arcangeli, in un post su Facebook, aveva sottolineato che “l’errore di Valditara consisterebbe nel congiuntivo ‘si insegni'”. E aveva proseguito: “Potrà magari non piacere l’alternanza col futuro (‘se studieranno’, ‘se i genitori saranno coinvolti’, ‘se non vivranno’), ma quel congiuntivo, in cui il ‘se’ ha valore di ‘qualora, a condizione che’, pertiene a un valore semantico che un linguista definirebbe di ‘iteratività generalizzante’. Non è un caso che l’uso del ‘se’ in questo preciso significato riscontri un particolare favore nel campo del diritto”. Detto questo, ancora il linguista, il tweet del ministro “si potrebbe semmai migliorare testualmente”.
Nel suo post, dunque, Arcangeli affermava che “la sintassi del tweet di Valditara non era sgrammaticata – ha continuato nell’intervista a ‘la Repubblica’ -, e difendevo l’uso del congiuntivo fatto dal ministro. Il mio era un parere da esperto naturalmente”. Un parere sulla forma e non sul merito. Anche perché “non condivido l’idea di scuola che ha Valditara“.
E ha aggiunto: “Il ministro aveva ripostato il mio commento sul suo profilo X, cosa che non potevo impedire. Ma ritrovarmi poi nella citazione contro Lagioia mi ha lasciato basito“.
La polemica tra Valditara e Lagioia
A marzo lo scrittore Nicola Lagioia, premio Strega ed ex direttore del Salone del libro di Torino, aveva criticato Giuseppe Valditara per il suo tweet, definendolo “sgrammaticato“. In quell’occasione aveva detto che “molti (studenti di origine straniera) dimostrerebbero di padroneggiare meglio l’italiano del ministro”, aggiungendo che se sottoposto ad un test di italiano per stranieri, “probabilmente Valditara lo fallirebbe”, mentre “molti di questi studenti lo passerebbero”.
Dichiarazioni ritenute “offensive” dal ministro, che dunque aveva deciso di procedere per vie legali, chiedendo un risarcimento per diffamazione di 20mila euro.
Dopo qualche botta e risposta sui quotidiani, Valditara ha deciso di ritirare la querela, accogliendo “le scuse di Lagioia”, che si è detto dispiaciuto: “Non era mia intenzione offenderla sul piano personale, mi dispiace se si è sentito insultato”.