Valditara e la querela a Lagioia: il ministro lancia un appello
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara torna a parlare della querela allo scrittore Nicola Lagioia e lancia un appello: ecco cosa ha detto
Giuseppe Valditara è tornato sulla querela allo scrittore Nicola Lagioia e ha lanciato un appello. Ecco cosa ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito.
- Caso Valditara - Lagioia: l'appello del ministro
- Perché Valditara ha querelato Lagioia
- Valditara: "Tweet giudicato corretto da linguisti"
Caso Valditara – Lagioia: l’appello del ministro
Continua il dibattito sul caso Valditara – Lagioia. Domenica 22 dicembre, il quotidiano ‘Il Tempo’ ha dato spazio ad una lettera del ministro dell’Istruzione indirizzata allo scrittore, raggiunto da una querela per diffamazione da parte del titolare di viale Trastevere.
A marzo Lagioia aveva criticato Valditara per un suo tweet, definendolo “sgrammaticato“. In quell’occasione aveva detto che “molti (studenti di origine straniera) dimostrerebbero di padroneggiare meglio l’italiano del ministro”, aggiungendo che se sottoposto ad un test di italiano per stranieri, “probabilmente Valditara lo fallirebbe”, mentre “molti di questi studenti lo passerebbero”.
Dichiarazioni ritenute “offensive” dal ministro, che dunque ha deciso di procedere per vie legali dopo una richiesta di mediazione andata a vuoto. Da parte sua, Lagioia ha dichiarato di non aver ricevuto nessuna notifica.
“Lei affermi pure che quel tweet era scritto male, critichi pure duramente i miei provvedimenti e le mie idee, ma riconosca di essere andato oltre il legittimo esercizio della critica e che non è corretto insultare o offendere chicchessia, che denigrare e screditare la persona, non le sue idee, non ha nulla a che vedere con la critica politica”, ha scritto il ministro allo scrittore.
Valditara ha aggiunto: “Se avrà il coraggio di fare queste affermazioni, io non esiterò un attimo a fermare l’azione legale. A me interessa ribadire un principio, non la sua condanna”.
Da qui il suo appello: “vogliamo prendere spunto da questa querelle per cercare di riportare in politica e nella società un dibattito civile, che bandisca l’insulto e la violenza verbale, ma punti sulla dialettica, possibilmente costruttiva?“.
Perché Valditara ha querelato Lagioia
Nella lettera, Valditara ha spiegato di aver intrapreso un’azione legale contro Nicola Lagioia “per difendere la cultura del rispetto verso l’altro”, e “non per aver criticato la forma espressiva di un mio tweet”.
“Credo molto nel rispetto verso l’altro – ha scritto il ministro -, lo predico ogni giorno nelle scuole che vado a visitare, l’ho fatto inserire nelle nuove Linee guida sull’educazione civica. È il fondamento della nostra Costituzione. Il rispetto inizia dalle parole. La libertà di insulto degrada il confronto, rende più volgare la nostra società, ci allontana dalla democrazia”.
Valditara: “Tweet giudicato corretto da linguisti”
A proposito del tweet da cui è nata tutta la vicenda. Nella lettera a Lagioia, Valditara ha affermato che il post, cancellato dallo stesso ministro dopo le polemiche, “è stato giudicato corretto grammaticalmente da diversi illustri linguisti: il prof. Massimo Arcangeli, ordinario di Linguistica italiana e già responsabile scientifico del Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri, il prof. Giovanni Gobber, ordinario di glottologia e linguistica, e il prof. Claudio Marazzini, ordinario di Storia della lingua italiana, presidente onorario della Crusca”.
Lo stesso post è stato al centro di un video pubblicato sui social dall’insegnante e scrittore Enrico Galiano. “Valuto un tweet del ministro Valditara come se fosse un compito in classe”, ha detto il prof. Dopo la correzione, è arrivato il voto per il ministro: “Se fosse un testo di terza media – ha detto prof Galiano – avrei dato 6 pieno. Se invece lo consideriamo come un testo di quinta superiore, mi spiace ma non credo che potrei dare la sufficienza: 5-5 e mezzo”, ha concluso Galiano.