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Luca Zingaretti Fonte foto: ANSA

Che scuola ha fatto Luca Zingaretti: dalla "strada" alla Maturità

Luca Zingaretti è il celebre volto del commissario Montalbano, ma il suo passato nasconde alcune difficoltà: cosa ha studiato e come era da giovane

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

L’attore e regista Luca Zingaretti, classe 1961, è il volto celebre di Salvo Montalbano nell’amata serie tv Il commissario Montalbano. La sua lunga carriera conta numerosi lavori e successi a teatro, in televisione e al cinema, ma cosa sappiamo del suo passato? La sua è un’infanzia vissuta per strada, dove non sono mancati violenza e smarrimento. Scopriamo che scuola ha fatto e cosa ha svelato a proposito della sua vita prima di entrare nel mondo della recitazione teatrale e cinematografica.

Gli studi di Luca Zingaretti

Luca Zingaretti nasce a Roma l’11 novembre 1961, dal padre Aquilino e dalla madre Emma, che si separano quando è piccolo. Ha due fratelli, Angela e Nicola Zingaretti, quest’ultimo politico ed ex presidente della Regione Lazio dal 2013 al 2022.

Vive tutta la sua infanzia e l’adolescenza nella Capitale, dove frequenta la scuola fino a conseguire la Maturità al liceo scientifico. Sappiamo che all’età di diciassette anni entra a far parte della squadra di calcio del Rimini, ma dopo pochi mesi abbandona la carriera sportiva, sua grande passione, per proseguire gli studi.

Si iscrive successivamente all’università, nella facoltà di Psicologia, ma la abbandona per dedicarsi allo recitazione, un amore che non lascerà più, scoperto quasi per caso accompagnando un suo amico ad un provino. Si iscrive quindi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, in cui ha l’opportunità di seguire anche le lezioni di Andrea Camilleri, e dove si diploma nel 1984.

In questi anni frequenta anche diversi stage: uno di danza per attori alla scuola di Maurice Bejart, quello di studio tenuto da Thierry Salmon e quello di “movimento per attori” di Elsa Wollianstone.

Al termine degli studi, Zingaretti debutta prima in teatro, con “Santa Giovanna” di Luca Ronconi, e poi nella produzione cinematografica e televisiva con “Gli occhiali d’oro”, di Giuliano Montaldo, nel 1987.

Luca Zingaretti e la “scuola di strada”

L’attore di “Vite strozzate” (1995) e di “Mio fratello è figlio unico” (2006) non ha avuto un’infanzia e un’adolescenza facili. Cresciuto alla Magliana (quartiere popolare di Roma) tra gli anni Sessanta e Settanta, quella relativa alla sua prima parte di vita è stata una “scuola di strada“, tra violenza e mancanze.

A raccontarlo è stato lo stesso Luca Zingaretti in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” nel 2017. A proposito del quartiere da cui prende il nome la banda della Magliana, ha dichiarato: “Era un quartiere dove dovevi imparare a muoverti: se rispondevi male alla persona sbagliata, ti gonfiavano di botte”. Come ha raccontato l’attore, faceva parte del gruppo di quelli che picchiavano. “Stavo in un gruppo che eravamo pochi, ma menavamo come figli di buona donna”, ha aggiunto, narrando che in realtà si picchiavano senza una ragione: “Dicevo: Ahò, che stai a fa’? Lascia sta’ l’amico mio. E bum bum bum, scattavo. Era il rito di formazione con cui l’animale si misura con l’altro e con se stesso”.

“Sono cresciuto per strada, alla Magliana. Da ragazzo era necessario smarrirsi – ha riferito l’attore de Il commissario Montalbano in un’altra intervista del 2024 al “Corriere” -. Il problema è quando ti smarrisci e non te l’aspetti. Io la prima volta che mi sentii perso è quando si separarono i miei genitori. Avevo 8 anni. Non era come oggi che sono tutti separati e si contano le coppie che resistono. Il fatto di dover nascondere questa cosa a scuola, e tutte le certezze vacillavano”.

Una “scuola di strada”, quella vissuta da Zingaretti, che però l’ha formato e non gli ha impedito di appassionarsi alla cultura e alla recitazione. A tal proposito ha spiegato: “Mi ha sempre affascinato il tema dell’identità, di come facciamo i conti con noi stessi, di quante bugie ci raccontiamo”. Ad aiutarlo ad emanciparsi dalla strada è stato inizialmente il calcio: “Quando militai nel Rimini, la politica e le tante amicizie, che ti danno il contesto in cui puoi rispecchiarti e ti vedi, ti percepisci”.