
Come trattare la dislessia: strategie, strumenti e approccio
Trattare la dislessia non significa “curarla”, ma offrire alla persona dislessica strumenti, metodi e supporti che le permettano di leggere, comprendere e studiare in modo efficace, rispettando il suo stile cognitivo. La dislessia è infatti un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) di origine neurobiologica che permane per tutta la vita, ma può essere gestita con ottimi risultati se affrontata nel modo giusto.
Con un intervento tempestivo, individualizzato e multidisciplinare, è possibile ridurre le difficoltà, rafforzare l’autonomia e favorire il successo scolastico e personale dello studente dislessico.
- È possibile “curare” la dislessia?
- Come si tratta la dislessia: un approccio integrato
- 1. Potenziamento delle abilità di lettura
- 2. Strumenti compensativi: cosa sono e come usarli
- 3. Strategie didattiche ed educative personalizzate
- Il ruolo della famiglia e della rete di supporto
È possibile “curare” la dislessia?
No, la dislessia non è una malattia e quindi non si cura nel senso medico del termine. È una condizione neurodivergente che riguarda il modo in cui il cervello elabora il linguaggio scritto. Tuttavia, è possibile “trattarla” attraverso percorsi di potenziamento, strategie didattiche su misura e l’uso di strumenti compensativi che permettono allo studente di imparare in modo alternativo ma efficace.
L’obiettivo non è eliminare la dislessia, ma aiutare la persona a gestirla, valorizzando le sue potenzialità e riducendo le difficoltà che può incontrare a scuola, all’università o nel lavoro.
Come si tratta la dislessia: un approccio integrato
Trattare la dislessia richiede un approccio integrato che coinvolge famiglia, scuola e professionisti specializzati. È fondamentale che ogni intervento sia costruito su misura per il singolo studente, tenendo conto delle sue caratteristiche, del contesto scolastico e delle eventuali difficoltà associate (come disortografia, disgrafia o discalculia).
Un trattamento efficace comprende generalmente tre aree di intervento principali:
- Potenziamento delle abilità di base: attività specifiche per migliorare lettura, scrittura e comprensione.
- Uso di strumenti compensativi: supporti tecnologici e visivi che facilitano l’apprendimento.
- Strategie educative personalizzate: adattamenti didattici e relazionali per costruire un ambiente inclusivo.
1. Potenziamento delle abilità di lettura
Nei primi anni di scuola, è possibile attivare percorsi di potenziamento mirato con logopedisti, psicologi dell’apprendimento o tutor specializzati. Lo scopo è migliorare le competenze fonologiche, la decodifica, la rapidità e la comprensione del testo.
Questi percorsi includono esercizi graduati e scientificamente validati, che allenano:
- Consapevolezza fonologica: riconoscere e manipolare suoni, sillabe, rime.
- Conversione grafema-fonema: associare lettere e suoni con automatismo.
- Fluenza nella lettura: leggere in modo sempre più scorrevole, senza rallentamenti eccessivi.
- Comprensione del testo: sviluppare strategie per comprendere anche testi letti con difficoltà.
È importante che questi interventi siano condotti da professionisti esperti e si svolgano in un contesto sereno, motivante e rispettoso dei tempi dello studente.
2. Strumenti compensativi: cosa sono e come usarli
Gli strumenti compensativi sono dispositivi, materiali o strategie che permettono allo studente dislessico di superare le difficoltà legate alla lettura e alla scrittura. Non rappresentano un “privilegio”, ma un mezzo per garantire pari opportunità di apprendimento.
Ecco i principali strumenti compensativi utilizzati nel trattamento della dislessia:
- Software di sintesi vocale: leggono i testi ad alta voce, facilitando la comprensione.
- Mappe concettuali: rappresentazioni grafiche delle informazioni per organizzare e memorizzare meglio.
- Libri digitali o audiolibri: permettono allo studente di leggere con l’ascolto o con caratteri personalizzabili.
- Programmi di videoscrittura con correttore ortografico: aiutano a ridurre gli errori nella produzione scritta.
- Calcolatrice e formulari: per compensare eventuali difficoltà anche in ambito matematico.
L’utilizzo costante di questi strumenti migliora l’autonomia dello studente e la sua motivazione, rendendo lo studio più accessibile e meno faticoso.
3. Strategie didattiche ed educative personalizzate
La scuola ha un ruolo cruciale nel trattamento della dislessia. Grazie alla Legge 170/2010, ogni studente con dislessia ha diritto a un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che stabilisce strumenti, misure dispensative e strategie per garantire un apprendimento equo e rispettoso delle sue caratteristiche.
Tra le strategie didattiche più efficaci troviamo:
- Verifiche orali in alternativa agli scritti, quando possibile.
- Tempi aggiuntivi per le prove, soprattutto per lettura e comprensione.
- Uso di caratteri ad alta leggibilità e spaziatura maggiore nei testi.
- Divisione dei compiti in unità brevi e chiare, per non sovraccaricare la memoria di lavoro.
- Valutazioni calibrate sull’effettiva comprensione, più che sulla forma linguistica o ortografica.
Un docente formato e attento può fare davvero la differenza nel percorso scolastico di uno studente dislessico, offrendo non solo strumenti didattici, ma anche supporto emotivo e motivazionale.
Il ruolo della famiglia e della rete di supporto
Nel trattamento della dislessia, la famiglia ha un ruolo fondamentale. I genitori possono affiancare il figlio nello studio, aiutarlo a usare gli strumenti compensativi, sostenere l’autonomia e collaborare con la scuola e i professionisti.
È utile che la famiglia:
- Parli apertamente della dislessia, aiutando il bambino a comprenderla senza vergogna.
- Rinforzi i progressi e valorizzi l’impegno più che il risultato.
- Promuova strategie di studio personalizzate, anche con il supporto di un tutor specializzato.
- Collabori con scuola, logopedisti, psicologi e insegnanti per monitorare l’andamento e adattare il percorso.
Trattare la dislessia significa costruire intorno allo studente un sistema di supporto fatto di strumenti, strategie, persone e attenzioni che gli permettano di imparare nel modo che più gli si addice. Non esiste una formula unica o un metodo valido per tutti, ma esiste la possibilità di creare un percorso su misura, rispettoso e stimolante.
Con un trattamento tempestivo, flessibile e condiviso, la dislessia può diventare un punto di forza, una caratteristica da conoscere e gestire, ma non un limite alla crescita, alla scuola o alla realizzazione personale.