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Cos'è la felicità: la lezione di prof Galiano Fonte foto: Ipa

Cos'è la felicità e dove trovarla: la lezione di prof Galiano

Il prof Enrico Galiano ha incontrato a Matera gli studenti di alcune scuole con i quali ha approfondito temi letterari e di crescita personale

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

L’insegnante e scrittore Enrico Galiano ha incontrato a Matera gli studenti del liceo Tommaso Stigliani e dell’IC Minozzi – Festa, insieme ad altri alunni delle scuole cittadine. L’incontro ha permesso ai giovani di approfondire temi letterari e di crescita personale attraverso il suo romanzo “Geografia di un dolore perfetto“. I ragazzi e le ragazze hanno anche posto alcune domande all’autore, trasformando la discussione in un confronto aperto e stimolante in cui si è parlato di felicità, rapporto tra giovani e adulti e dell’importanza di accettare di poter sbagliare e imparare dai propri errori.

Cos’è la felicità secondo il prof Enrico Galiano

A TRM Network prof. Galiano ha risposto alla domanda: “Di che cosa è fatta la felicità?“. “Mi piace molto la definizione che la felicità è fatta di brevi attimi di dimenticanza – ha detto l’insegnante e scrittore – quando ti dimentichi, quando il passato non ti pesa, non ti grava sulle spalle, ti lasci un po’ cullare dal presente”.

L’autore si è soffermato sul concetto di bellezza che è ovunque “anche nel gatto dietro di te, se fossimo un po’ più capaci di vivere il presente e osservare quella bellezza che si nasconde ovunque forse troveremmo anche più spesso la felicità”.

La distanza tra adulti e adolescenti

Non è vero che siete il futuro, voi siete il presente“, ha detto prof Galiano durante l’incontro. Poi, a una domanda sulla distanza tra mondo degli adolescenti e mondo degli adulti, lo scrittore ha sottolineato come, in questo momento, ci sia effettivamente una lontananza.

Distanze siderali ci separano anche se a molti adulti piace essere adultescenti e soffermarsi ancora nell’adolescenza fuori tempo massimo, quindi sì c’è questa grande distanza che va colmata assolutamente e credo che ci sia solo un modo: lasciarli parlare. Lasciare che siano loro ad avere voce e noi adulti stare un po’ in silenzio ad ascoltare perché ancora oggi siamo troppo occupati a parlare di loro e ci dimentichiamo di lasciar parlare loro”.

Le parole di Galiano sull’errore come risorsa

Prof. Galiano nelle sue lezioni e anche con i suoi libri cerca di divulgare il concetto di vedere l’errore come fosse una risorsa, una sorta di forma di apprendimento.

L’errore va inteso nella sua forma etimologica di viaggio – ha spiegato l’insegnante – perché attraverso l’errare, attraverso l’andare, lo sperimentare, tu scopri che cosa vuoi e che cosa non vuoi. Se non ti è concessa questa libertà di sbagliare, di errare, come fai a capire qual è il tuo posto nel mondo. Se non ti sei mai perso, come fai a trovare la strada di casa?”.

L’autore parla quindi del fallimento non descrivendolo come qualcosa di negativo ma come un modo per imparare. L’invito del prof ai ragazzi è quello di non smettere di sbagliare perché l’errore è una risorsa e a non rincorrere costantemente la perfezione ma piuttosto a coltivare l’arte dell’imperfezione.

Durante l’incontro si è svolta una breve esibizione canora di alcuni alunni dell’indirizzo musicale. Alla fine dell’evento prof Galiano ha ricevuto un cucù, oggetto simbolico della tradizione locale, come segno di riconoscimento e omaggio alla città di Matera.