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Dizionario Fonte foto: ANSA

Liceo classico in crisi: l'allarme di Zanichelli sui dizionari

"Non si vendono più dizionari": l'allarme lanciato da Zanichelli che riflette sull'impatto della crisi del liceo classico sulle vendite dei vocabolari

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Che il liceo classico fosse in crisi è una notizia presente da anni nel dibattito pubblico. Ma quest’anno il dato sulle iscrizioni ai ginnasi italiani è da record (in negativo): mai così pochi iscritti. Questo calo progressivo si riflette anche sulle vendite dei vocabolari. E la Zanichelli, seconda casa editrice di libri scolastici in Italia, ha lanciato l’allarme: “Non si vendono più dizionari“.

L’allarme di Zanichelli sulle vendite dei dizionari

La crisi del liceo classico, così come quella del liceo scientifico tradizionale (nel quale si studia il latino) porta con sé il calo delle vendite dei dizionari di greco e latino. A lanciare l’allarme è stata Irene Enriques, direttrice generale della casa editrice Zanichelli.

“Le copie vendute del dizionario di greco GI e del dizionario di latino IL (tra i più diffusi, editi da Loescher Editore, divisione di Zanichelli) sono calate del 37% dal 2003 al 2023. È un calo credo coerente con quello del numero di studenti che studiano le lingue classiche“, ha spiegato Enriques a ‘Il Corriere della Sera’.

“Nello stesso arco temporale – ha continuato -, le copie vendute dello Zingarelli (il dizionario di italiano) si sono ridotte dell’80%, mentre il numero di studenti che studia l’italiano non è diminuito”.

Liceo classico e liceo scientifico in crisi: i dati

Il 12 febbraio, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso pubblici i dati sulle iscrizioni alle scuole superiori per l’anno scolastico 2024/2025, che hanno confermato il trend degli ultimi anni: gli studenti sono in fuga dai licei tradizionali.

Solo il 5,3% di chi esce dalla scuola media ha fatto domanda di iscrizione al liceo classico, il 13,7% al liceo scientifico in cui si studia il latino. Dal 2010, i licei tradizionali hanno perso complessivamente 62mila studenti (18mila il liceo classico, 44mila lo scientifico ordinamentale).

“C’è un progressivo abbandono dello studio delle lingue classiche – ha confermato Irene Enriques -. Questo calo del mercato ha un impatto proporzionale sulle vendite, sia dei manuali di latino e greco sia dei dizionari”.

Liceo e vendita dizionari: le nuove sfide

Irene Enriques ha raccontato che questa inversione di tendenza rispetto al passato era attesa: “Da qualche anno i vari governi, anche attraverso riforme, e Confindustria spingono per indirizzare più studenti verso istituti tecnici e professionali, perché c’è un disallineamento fra offerta di lavoro e istruzione”.

Oggi c’è anche l’Intelligenza artificiale. Ma per la direttrice di Zanichelli non è tutto. “I dizionari erano già in crisi prima dell’intelligenza artificiale generativa. La sfida dell’AI accompagnerà i prossimi anni: agli albori della radio, del cinema, della televisione, dell’Ipad, il libro di testo è stato dato per finito. Chissà se sopravviverà all’AI”.

“A me oggi sembra una sfida più profonda”, ha aggiunto. Attualizzare lo studio delle lingue classiche, su questo si deve puntare: “La domanda ‘a cosa serve imparare il latino (il greco) è sempre più forte, e le insegnanti di materie classiche sono chiamate a rispondere per motivare gli studenti”.

“L’attualizzazione può riguardare i temi – ha detto Enriques -: per esempio l’Iliade, parlando di guerra, fa riflettere sul valore della pace. Ma anche il campo lessicale. Un solo esempio, da un corso di latino: la parola italiana ‘rispetto’ viene da un verbo latino che significa guardare, per l’esattezza ‘tornare a guardare’. Quindi il rispetto ha a che fare con lo sguardo. Saperlo dà consapevolezza: come guardo l’altro?”.