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Il professore e scrittore Enrico Galiano Fonte foto: Ipa

Galiano difende i prof, lo sfogo: "Credeteci che noi ci proviamo"

Il professor Enrico Galiano in un video postato su Facebook ha voluto difendere i docenti da chi crede che non facciano mai abbastanza a scuola

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Il professore Enrico Galiano, in un video postato su Facebook, ha difeso la categoria degli insegnanti, spesso oggetto di critiche, pregiudizi e attacchi provenienti da più parti. Lo scrittore, molto popolare sui social, ha deciso di spiegare che non è vero che i docenti non fanno mai abbastanza, loro ci provano, ma gli ostacoli da superare spesso sono decisamente arditi e, in fin dei conti, rimangano comunque sempre degli esseri umani, senza superpoteri.

Galiano e la sensazione che “i prof non fanno abbastanza”

Enrico Galiano nel video ha raccontato di aver fatto una “riunione a scuola, di quelle che si fanno ogni tanto per parlare magari di alcuni problemi che ci possono essere con un ragazzo o una ragazza”. Durante l’incontro, il prof ha avvertito “una sensazione, come una voce che arrivava, questo senso che voi non fate abbastanza. Questa cosa che è una sensazione che io percepisco anche fuori da scuola molto spesso”.

Il professore scrittore ha descritto questa sensazione come l’accusa che spesso arriva da più parti sul fatto che i professori non si impegnano abbastanza e non fanno abbastanza.

La difesa di prof Enrico Galiano sugli insegnanti

Nel suo post su Facebook Enrico Galiano ha continuato dicendo: “Io lo so che non ci crederete. Per molti di voi siamo solo degli impiegati, lì a dispensare nozioni con il tono di voce più soporifero di ChatGPT. Lo so che pensate che siamo lì solo per correggere, per interrogare, per mettere voti nel registro elettronico”.

Il prof seguitissimo sui social a tutte queste persone vuole dire una cosa: “Credeteci, credeteci che noi ci proviamo a non essere solo quelli che spiegano cos’è un complemento oggetto. Ci proviamo a non limitarci a segnare presenze, mettere voti, a essere quando serve l’orecchio che ascolta anche i silenzi. A essere chi non giudica solo se un compito è fatto bene o è fatto male, ma anche perché è fatto così. Ci proviamo a capire quando uno sta male anche se non te lo dice”.

Galiano ha poi aggiunto: “Ci proviamo a parlare con le famiglie, a scrivere PDP, PEI, relazioni per il neuropsichiatra, per l’assistente sociale, per il tribunale, a correggere quei 27 temi, però non vedere solo 27 temi, ma vedere 27 anime. E ricordarci poi che dietro ogni errore c’è un mondo. Ci proviamo a non perderci nessuno anche quando sono loro a volersi perdere”.

I limiti dei professori secondo Enrico Galiano

Nel suo intervento, riferendosi a tutto quello che i professori provano a fare ogni giorno, ha spiegato anche quali sono gli effettivi limiti a cui i docenti vanno incontro. “A volte non è che è difficile. A volte è proprio impossibile farlo quando devi correggere 30 temi entro domani, ma nel frattempo compilare un PDP, scrivere una relazione per il consiglio, rispondere a una mail urgentissima”.

Ci sono anche limiti “tecnici”: “È impossibile farlo con la connessione che va e viene, coi pc che si bloccano e quel registro elettronico maledetto che sembra progettato da un sadico. Impossibile quando non hai un’aula, una classe dove parlare con chi sta male, in pace, un’ora in cui poterti fermare, respirare, pensare”.

Poi la difesa finale: “Va bene tutto, accettiamo tutte le critiche, però ricordatevelo che siamo umani, cioè so che non sembra, ma siamo esseri umani. Stanchi, sì, a volte frustrati, ma anche pieni di cura, di tentativi, di notti a preparare una lezione che poi magari non funziona. Credeteci che noi ci proviamo e se non basta non è perché non vogliamo e perché a volte c’è troppo vento contro. E comunque fidatevi, il giorno dopo saremo ancora lì a provarci”.

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