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Massimo Gramellini e Paolo Crepet Fonte foto: Ipa

Genitori e figli, Gramellini sta con Crepet: il "caso" matite

Nella sua quotidiana rubrica Il Caffè di Gramellini il giornalista si interroga sul perché i padri di oggi siano così apprensivi e iper protettivi

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Massimo Gramellini, nella sua consueta rubrica Il Caffè di Gramellini, ha parlato di un problema dei genitori di oggi. Proprio in occasione del 19 marzo, Festa del papà, ha affrontato il tema dei padri di oggi, troppo apprensivi. Dando ragione al professor Paolo Crepet, il giornalista e scrittore ha raccontato un aneddoto che riguarda le matite che i bambini sono soliti portarsi a scuola. Una storia che fa riflettere su come la genitorialità sia profondamente cambiata negli ultimi decenni.

Genitori apprensivi: Gramellini dà ragione a Crepet

La rubrica Il Caffè di Gramellini del 19 marzo 2025 è stata dedicata ai padri e ai genitori in generale: un tema non scelto a caso, dal momento che in Italia in quella data si festeggia proprio la Festa del papà. “Esserci o non esserci, questo è il problema dei padri, di cui oggi si festeggia l’esistenza o forse la sopravvivenza”, così ha esordito Massimo Gramellini nel suo intervento sul Corriere della Sera.

Il professor Crepet ha ragione: siamo diventati troppo apprensivi e non diamo più ai figli la possibilità e il gusto di sbagliare”, ha poi aggiunto riferendosi alle parole dello psichiatra italiano che spesso è intervenuto a parlare del problema del rapporto tra genitori e figli oggi, troppo sbilanciato e poco sano.

Il racconto sulle matite appuntite dei bambini a scuola

Nel suo intervento Massimo Gramellini ha voluto riportare un aneddoto curioso, che lo ha colpito molto. “L’anno scorso un rappresentante della categoria mi segnalò con toni allarmati la pericolosità delle matite appuntite nel portapenne dei bambini. Ma appena quei temibili ordigni furono sostituiti da più innocui pennarelli, cominciò a preoccuparsi per il trauma che la scomparsa improvvisa delle matite appuntite avrebbe potuto provocare nella psiche di suo figlio”.

Un episodio che lo ha spinto a riflettere quanto i genitori di oggi siano diventati iper apprensivi, sempre preoccupati, sempre troppo presi da proteggere i propri figli, da non permettere loro di tentare e ritentare e anche di sbagliare. I padri e le madri di oggi non consentono più ai figli di imparare dai loro errori, intervenendo sempre prima che questi possano verificarsi.

Perché i genitori sono diventati troppo apprensivi

Per quale motivo di oggi i genitori sono così apprensivi e iper protettivi nei confronti dei loro figli? “Se siamo diventati molli è per reazione verso la durezza dei nostri padri, che erano sì autorevoli, ma spesso anche assenti o indifferenti. Abbiamo rigettato il vecchio modello, però non siamo ancora riusciti a trovarne uno nuovo che si collochi nel giusto mezzo, tra la presenza assillante di oggi e l’assenza giudicante di ieri”.

Ricordando la sua infanzia e confrontando la sua esperienza con quella di suo figlio, Massimo Gramellini ha raccontato: “Io avevo un po’ paura di mio padre, mentre mio figlio non ha minimamente paura di me. Però, quando attraversa una stanza al buio, grida il mio nome, forse perché per lui «papà» è un suono di luce che lo rassicura e gli rischiara il cammino”.

Massimo Gramellini ha concluso il suo intervento ponendosi una domanda fondamentale: “Che alla fine sia questo il modello da perseguire? Esserci senza esserci. Lasciare che si inoltrino da soli nel buio, che cadano e si rialzino finché non avranno più paura di cadere. E però rimanere acquattati nelle retrovie: senza fare nulla, ma pronti ad accendere la luce”.