
Crepet e suicidio: i rischi di social e smartphone per i giovani
In un'intervista, lo psichiatra Paolo Crepet ha parlato di suicidio e dei rischi di social e smartphone per i giovani: cosa ha detto l'esperto
Il rapporto tra giovani, social media e smartphone è diventato uno dei temi più discussi nel dibattito pubblico, anche in relazione alla salute mentale. A parlarne, in più occasioni, è stato anche il celebre psichiatra Paolo Crepet, che ha espresso preoccupazione riguardo a come le nuove tecnologie influenzino la vita di tutti e, in particolare, delle nuove generazioni. L’esperto ha spesso sottolineato che il modo in cui i social e gli smartphone vengono utilizzati può contribuire a creare un senso di isolamento e fragilità, aumentando i sentimenti di solitudine e depressione. Fattori, questi, che in alcuni casi possono portare a pensieri di suicidio.
- Cosa ha detto Crepet sul suicidio, social e smartphone
- Il consiglio di Crepet: "Rinsaldare amicizie e rapporti fra le persone"
- Crepet sui rischi dei social per i giovani
Cosa ha detto Crepet sul suicidio, social e smartphone
“Certi conflitti interiori, certi demoni e le ombre che possono manifestarsi, non ritengo debbano essere esternate in una lettera a un giornale, in una conferenza stampa, in una canzone o in un libro”. Così Paolo Crepet ha commentato, in un’intervista a Libero Quotidiano, il racconto che alcuni personaggi famosi hanno fatto pubblicamente dei loro pensieri suicidari.
Lo psichiatra ha proseguito puntando il dito contro i social network: “Penso che molta responsabilità di questo problema fra la gente anche normale sia da addebitare ai social che hanno tolto ai giovani la voglia di comunicare i propri disagi, di rivolgersi a un amico o a un’amica, e non a uno smartphone, per raccontare guai, malattie, sventure o avventure amorose”.
Crepet ha concluso: “Quando leggo sui vari servizi di rete sociali narrazioni che un tempo si facevano all’amico più intimo oppure ai genitori, beh sono colto da una certa rabbia. Trovo tutto questo volgare”.
Il consiglio di Crepet: “Rinsaldare amicizie e rapporti fra le persone”
Secondo Paolo Crepet, i social hanno interrotto il flusso naturale della comunicazione autentica tra le persone, spingendo soprattutto i giovani a cercare nel web ciò che un tempo si trovava nella profondità di una relazione umana.
Di fronte a questo scenario, il consiglio dello psichiatra è quello “rinsaldare amicizie e rapporti fra le persone, parlare e aprirsi con chi sta loro vicino“. E “senza paura”, ha aggiunto.
Crepet sui rischi dei social per i giovani
Riflettendo sui rischi dei social per i giovani (e non solo), nella puntata dell’1 marzo di In altre parole, la trasmissione condotta da Massimo Gramellini su La7, Crepet ha detto che nella pubblicazione dei contenuti sul web si dovrebbe individuare un “limite” che ha a che fare con “la nostra intimità”.
Lo psichiatra ha spiegato: “I social hanno un passe-partout“, ovvero “sembra che possano entrare ovunque nella nostra vita, perché la nostra vita è un cassetto aperto”. Ma questo, ha avvertito, “è un rischio“, perché bisogna tenere “almeno un cassetto chiuso”, “un territorio che è tuo” e che si chiama “identità profonda”. Se apri questo cassetto “come se fosse una scatola di sardine e lo offri al pubblico – ha affermato Crepet -, c’è chi se ne ciba ridendo, compiacendosene, e chi ti odierà”.
Questa esposizione indiscriminata dell’identità profonda, ha precisato il professore, trasforma il sé in un oggetto di consumo, in un “mercato delle anime”, facendo “male a chi lo fa e, naturalmente, enormemente male a chi lo riceve”.
Resta sempre aggiornato: iscriviti al nostro canale WhatsApp!