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Geolier all'università di Napoli: scontro Vecchioni-Cottarelli

Vecchioni contro Cottarelli sull'invito della Federico II di Napoli al rapper Geolier per tenere una lezione all'università: cosa è successo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il cantautore Roberto Vecchioni ha difeso Geolier in diretta tv dopo le parole dell’economista Carlo Cottarelli, che si è detto stupito per l’invito rivolto al rapper partenopeo dalla Federico II di Napoli per tenere una lezione all’università. Ecco cosa è successo durante la trasmissione La7 ‘In altre parole’ di Massimo Gramellini.

Lezione di Geolier all’Università di Napoli: lo stupore di Cottarelli

“Sarò retrogrado, ma proprio non capisco perché l’Università di Napoli abbia invitato Geolier a tenere una lezione nell’ateneo partenopeo”, ha scritto l’economista Carlo Cottarelli su X.

“Tutti quelli che arrivano secondi a Sanremo dovrebbero tenere lezioni all’Università? – ha continuato, concludendo – Ben faceva Edoardo Bennato a cantare: ‘sono solo canzonette'”.

Vecchioni contro Cottarelli in difesa di Geolier

“Questo non ha capito niente, perché Bennato era ironico quando cantava ‘Sono solo canzonette’, non ha capito niente”. Così ha esordito il cantautore Roberto Vecchioni riferendosi al post di Cottarelli contro Geolier durante la trasmissione di La7 ‘In altre parole’ condotta da Massimo Gramellini.

“Geolier ha cantato una canzone non semplice – ha continuato Vecchioni -. ‘Ognuno va per la sua strada perché pur amandoci non ci capiamo’ dice il testo. Non è un tema facile”.

E sulle polemiche intorno alla figura di Geolier, che dal palco dell’Ariston hanno fatto il giro dell’Italia, ha commentato: “L’avversità verso il Sud, verso Napoli, sì un po’ c’è anche quello, ma secondo me c’è soprattutto dell’invidia, perché Napoli è un regno dal 1200, quando altrove si pascolavano capre”.

“Napoli è una delle città più immense del mondo – ha proseguito Vecchioni -, ha inventato la musica, ha inventato questo modo di esprimersi. Napoli è una città provvisoria, è sotto un vulcano, quindi ogni giorno è una vita”. “Può succedere di tutto – ancora il cantautore a ‘In altre parole’ -, ha avuto tutte le dominazioni, possibili e immaginabili. Potevano morire da un giorno all’altro, e invece sono diventati napoletani, fortissimi, eccezionali, fantasiosi meravigliosi e fanno conoscere l’Italia. Io amo Napoli”.

Perché il rettore dell’Università di Napoli Matteo Lorito ha invitato Geolier

“Per noi invitare Geolier è stato un fatto assolutamente naturale”, ha spiegato il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, in collegamento durante la trasmissione su La7.

“Il nostro ateneo, che quest’anno compie 8 secoli, è profondamente intriso dalla storia di Napoli – ha proseguito -. E una delle nostre missioni è quella di interloquire, di ascoltare e di capire quella componente giovanile della grande città metropolitana che purtroppo ha una vita sua e sfugge al mondo accademico e della formazione”.

“Noi un anno e mezzo fa abbiamo fatto un grosso investimento aprendo una sede a Scampia – ha aggiunto Lorito -. Il che vuol dire che oggi un ragazzo a Napoli prende la metropolitana e può dire ‘io vado a Scampia non a fare quello che si faceva 15 anni fa ma vado a studiare'”.

Infine, il rettore della Federico II di Napoli Matteo Lorito ha così commentato sul suo profilo Facebook: “Siamo fiduciosi che se Emanuele (Geolier) vorrà essere con noi, sarà un bel momento di riflessione anche sui temi della povertà educativa e su come rendere i grandi centri della cultura ancora più inclusivi e soprattutto attenti alle aspettative dei nostri giovani e alle loro difficoltà, spesso rappresentate anche nei prodotti artistici di maggior successo e dai talenti che meglio riescono ad interpretarle”.