Contrordine: "Il ragazzo dai pantaloni rosa" a scuola a Treviso
Il film tratto dalla storia vera di Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo, si potrà vedere: la scuola di Treviso ha cambiato idea e spiega i motivi
L’istituto comprensivo Serena di Treviso ha cambiato idea sulla visione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” per i suoi 157 alunni. La pellicola tratta la storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo e morto suicida del 2012. Dopo aver “sospeso” le prenotazioni dei biglietti, innescando non poche polemiche, la scuola ha deciso di accompagnare al cinema gli studenti per vedere il film, il prossimo 4 novembre. L’istituto ha spiegato le motivazioni dello stop iniziale.
- La decisione della scuola di Treviso sul film "Il ragazzo dai pantaloni rosa"
- La polemica dopo il no dei genitori al film contro l'omofobia
- Il film "Il ragazzo dai pantaloni rosa" e la storia di Andrea Spezzacatena
La decisione della scuola di Treviso sul film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”
Il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” si potrà vedere. Dopo un iniziale stop richiesto da alcuni genitori dell’istituto comprensivo Serena di Treviso, la scuola ha deciso che i 157 alunni andranno al cinema il 4 novembre per la visione della pellicola tratta dalla storia vera del giovane Andrea Spezzacatena, presentata recentemente alla Festa del cinema di Roma.
Il dietrofront è arrivato dopo che i docenti hanno visto preventivamente il film, come riportato dal “Corriere della Sera”. Una richiesta nata da alcuni genitori degli alunni, che avevano espresso perplessità in merito alla visione di questa opera cinematografica.
Tutto nasce dalla proposta dei docenti, in un consiglio di classe, di mostrare agli studenti un film in merito a un progetto scolastico dedicato al bullismo. Ma alcuni genitori, in quell’occasione, hanno mostrato alcuni dubbi, chiedendo di mettere in pausa questa attività. A spiegare come è andata è la preside Anna Durigon: “I genitori in quell’occasione hanno parlato coi docenti chiedendo informazioni sul film e sul fatto che i professori lo avessero già visto. lo spostamento di data nasce da lì, dall’opportunità di fare un passaggio preventivo”.
Una richiesta, quella dei genitori di visionare in anteprima il film, che ha portato a disdire temporaneamente i biglietti del cinema per il 4 novembre. “Forse si sono capiti male con i referenti del cinema, non avevamo intenzione di disdire totalmente, ma di fare un passaggio prima noi, vista la richiesta dei genitori”, dichiara Durigon.
Si sarebbe trattato, quindi, di uno stop temporaneo per chiarire i dubbi avanzati dai genitori. “La perplessità dei genitori c’era, ma si fidano della scuola – spiega Durigon -. Hanno quindi chiesto ai docenti di vagliare personalmente il progetto didattico per quell’occasione. Così è stato fatto. Mi sembrano tutte posizioni legittime”.
La polemica dopo il no dei genitori al film contro l’omofobia
Non si era fatta attendere la polemica dopo quello che, inizialmente, quello della scuola sembrava un no definitivo alla visione de “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. Ci sono stati, infatti, genitori che si sono sfogati contro questa decisione. “Mia figlia non potrà partecipare ad ‘Uniti contro il bullismo’ il grande evento live diretto agli studenti: la scuola che frequenta ha deciso che non è un tema adatto a ragazzini di 11 anni. Un’occasione persa per i nostri giovani”.
In un’altra intervista del “Corriere della Sera”, anche la madre di Andrea Spezzacatena, Teresa Manes, ha espresso il suo pensiero sulla decisione iniziale della scuola. “A me fa paura che la scuola, di fronte all’opposizione di due o tre genitori, abbia deciso di fare un passo indietro. Di questo ho avuto notizia subito – racconta Teresa -, perché c’erano altri genitori, favorevoli alla proiezione, che mi hanno contattato. Serve coraggio, se vuoi affrontare il problema, non basta aderire in maniera generica alle giornate anti-bullismo senza mettere in atto un lavoro profondo”.
Anche il sindaco di Treviso, Mario Conte, sperava in un cambio di idea dell’istituto, aggiungendo: “Se non lo proietteranno le scuole, lo farà il Comune”.
Il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e la storia di Andrea Spezzacatena
Il film, presentato in anteprima il 23 ottobre 2024 alla Festa del Cinema di Roma, è tratto dal romanzo autobiografico di Teresa Manes, la madre di Andrea Spezzacatena, studente 15enne del liceo Cavour di Roma vittima di bullismo da parte dei compagni di classe: si è tolto la vita il 12 novembre 2012. Patrocinato dalla Presidenza della Repubblica, è diretto da Margherita Ferri e vede Claudia Pandolfi nei panni della madre.
La storia di Andrea Spezzacatena è legata al nome dato alla pellicola “Il ragazzo dai pantaloni rosa” che verrà trasmessa in streaming, il 4 novembre, in occasione della giornata dedicata alla lotta contro il cyberbullismo. Veniva bullizzato dai compagni a causa di un paio di pantaloni che indossava: erano rossi, ma dopo un lavaggio sbagliato si erano scoloriti, diventando rosa. Un escalation di umiliazioni a cui non ha resistito e che lo ha portato, a soli 15 anni, al suicidio.