
L'insegnante sfrattata per il Giubileo che non trova casa a Roma
Un'educatrice a scuola deve lasciare casa entro febbraio e non riesce a trovare un'altra soluzione in tutta la città tra prezzi alti e richieste folli
In vista del Giubileo, che porterà a Roma tantissimi fedeli e turisti, chi ha case in affitto si sta organizzando per sfruttare al massimo le possibilità offerte dagli affitti brevi. Alcuni inquilini si sono trovati a fronteggiare la scadenza del loro contratto di locazione e il mancato rinnovo proprio perché i proprietari hanno deciso di cambiare tipologia d’uso dei loro immobili. Il problema è che anche trovare un’altra soluzione sembra essere diventato molto complicato. Tra chi sta avendo svariate difficoltà c’è anche il caso di un’insegnante sfrattata dopo 11 anni.
Perché l’insegnante è stata sfrattata
Sandra Albanese è un’educatrice a scuola, ha 41 anni, un posto fisso ed è sempre stata regolare con il pagamento dell’affitto. La sua storia è stata raccontata da Il Corriere della Sera, per 11 anni l’insegnante ha vissuto in una casa al Pigneto, un monolocale di 20 metri quadrati, per cui paga 500 euro più spese al mese. A novembre però le è arrivata la telefonata della proprietaria che le ha annunciato lo sfratto. “Tutto informale – ha raccontato Albanese – non ho un contratto che tuteli una mia eventuale permanenza quindi mi ha comunicato solo una tempistica, fine febbraio, per lasciare casa: anche lei, mi ha detto, vuole farci un b&b o qualcosa di simile durante il Giubileo”.
Il Pigneto non è propriamente una zona centrale della Capitale, quindi non una delle aree in cui la formula dell’affitto breve fosse ritenuta vincente, almeno fino a prima del Giubileo. L’insegnante ha infatti spiegato che la locataria le ha detto di essersi informata e che “con la metro C vicina l’idea può funzionare anche qui”.
Le offerte d’affitto assurde trovate dall’insegnante
L’insegnante si è quindi dovuta mettere alla ricerca di un’altra sistemazione e in qualche settimana ha visto più di 30 case. “All’inizio guardavo solo le offerte di Pigneto e dintorni – ha affermato – perché avrei voluto restare in zona, ora invece guardo tutto, anche estrema periferia, e mi sto arrendendo al fatto che dovrò condividere la casa con altri e adattarmi a prendere solo una stanza, che comunque costa – l’ultima che ho visto – 650 euro al mese“.
Tra le offerte più assurde ricevute da Albanese ci sarebbe “quella per un monolocale a Torre Spaccata, 1.110 euro mensili. Ma non è stata la scoperta peggiore”. Una delle difficoltà sarebbe riuscire a vedere un’abitazione tra truffe e richieste fuori legge. “Molti annunci, anche coadiuvati da agenzie immobiliari, chiedono un acconto prima di poter visionare la casa: sono arrivati a chiedere 250 euro, che io ovviamente non ho mai anticipato”, ha detto l’educatrice.
Truffe, caparre e fidejussioni
Diversi sono gli annunci truffaldini. In un caso c’è stato anche un presunto proprietario che ha sostenuto di essere all’estero e che ha preteso il pagamento del viaggio per tornare in Italia e mostrarle la casa. L’insegnante ha raccontato che il sedicente locatario ha motivato la richiesta dicendo che alcune settimane prima “una persona interessata mi ha contattato. Mi ha fatto venire in Italia spendendo i soldi per il biglietto aereo. Alla fine questa persona non si è mai presentata e non ha più risposto al telefono né alle e-mail. La seconda volta, un’altra persona mi ha contattato e dopo avermi fatto venire qui e aver visto l’appartamento, mi ha detto che non disponeva dei soldi necessari nonostante ci fossimo già messi d’accordo. Per questi motivi, ho bisogno di essere sicuro che lei si presenti all’appuntamento e che io non venga a vuoto”.
Tra gli altri problemi ci sono anche le richieste di caparre anticipate per l’affitto, tramite Booking o Airbnb, che tra prima mensilità e deposito cauzionale arrivano a 1.800 euro iniziali in un’unica soluzione oppure richieste di garanzie fino a 10 mensilità, fidejussioni e garante. Ma l’educatrice ha spiegato di aver “fornito il nominativo di mia madre, che avendo una pensione ha un’entrata certa, ma non basta neanche lei!”. Così continua la ricerca di una casa a una condizione accettabile.