La riapertura delle scuole a settembre è "a rischio": l'allarme
La riapertura delle scuole a settembre sarebbe "a rischio": l'allarme è stato lanciato dal Uil Scuola Rua, che ha parlato di 20mila posti vacanti
“A rischio la riapertura delle scuole a settembre“. A lanciare l’allarme è stato il sindacato Uil Scuola Rua, che ha parlato di 20mila posti vacanti nei ruoli Ata, ovvero il personale scolastico di tipo amministrativo, tecnico e ausiliario.
L’allarme della Uil Scuola Rua
“Una politica attenta deve saper riconoscere la situazione attuale e agire di conseguenza per garantire il corretto funzionamento delle scuole e il benessere di tutta la comunità educante“, hanno detto da Uil Scuola Rua, che ha lanciato l’allarme spiegando che “mancano 20mila” assunzioni guardando al solo personale Ata. Mancanze che mettono “a rischio la riapertura delle scuole” a settembre. Il personale Ata, infatti, è quello che si occupa di aprire i portoni e ricevere le iscrizioni, formare le classi e trasformare gli arredi. Detto in altri termini, i lavoratori Ata sono coloro che fanno funzionare le scuole italiane.
Come sottolineato dal sindacato, i posti autorizzati per le immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2024-2025 sono stati 10.366 su 30.580 disponibili. A questo va aggiunto che “1.000 posti sono stati tolti alle scuole e destinati alle amministrazioni periferiche del ministero” dell’Istruzione e del Merito. Perciò, sono “più di 20mila quelli che resteranno vacanti ingrossando le fila del precariato”, hanno ribadito da Uil Scuola Rua.
“Mancano 20mila assunzioni”
Nel dettaglio, come riportato dal sindacato, al momento restano vacanti:
- 1.131 posti su 2.323 (48,7%) disponibili da dirigente amministrativo (Dsga);
- 3.822 posti su 5.835 (65,5%) per il ruolo di assistente amministrativo;
- 2.678 su 3.279 (81,7%) per gli assistenti tecnici;
- 181 posti su 182 disponibili per i cuochi, il che significa che nelle scuole italiane c’è un solo cuoco assunto;
- 12.080 posti vacanti su 18.596 (69%) per i collaboratori scolastici, quelli che una volta venivano chiamati ‘bidelli’;
- 195 posti su 201 (97%) tra gli addetti alle aziende agrarie;
- 120 guardarobieri su 127 (94,5%);
- attualmente negli istituti scolastici italiani non c’è nessun infermiere assunto, anche se ne sarebbero previsti 37.
Sommando tutte le figure si osserva che, a circa un mese dall’inizio delle lezioni, nelle scuole italiane mancano 20.244 lavoratori previsti, pari al 66,2% del totale.
La posizione del sindacato
Il sindacato ha parlato di “una autentica emergenza soprattutto in relazione ai posti in organico di diritto che continuano ad assottigliarsi attraverso riduzioni di personale a discapito della funzionalità del servizio. A tutto questo – è stato sottolineato – vanno aggiunti altri 1.000 posti sottratti per i comandi presso le amministrazioni periferiche (Ambiti Territoriale, USR, etc…) previsti dal decreto legge 71/2024″.
Per Uil Scuola Rua si tratta di “un consueto copione che ormai si ripropone da tempo” e “che evidenzia le solite scelte ragionieristiche attraverso le quali si pensa di fare cassa”. Sono, infatti, “tutti interventi che vanno ad alimentare la situazione di precarietà e di difficoltà che vivono le scuole: migliaia di plessi con la presenza di un solo collaboratore scolastico, adempimenti di segreteria, sempre più articolati e complessi che – in tanti casi – vanno ben oltre gli obblighi stabiliti nel contratto di lavoro, assistenti tecnici del primo ciclo senza un profilo, che ne specifichi i compiti, che prestano servizio in più istituti”.
È arrivato “il momento di intervenire con un piano straordinario di immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili e con l’ampliamento dell’organico anche al fine di rendere stabile quello aggiuntivo”, hanno concluso da Uil Scuola Rua.