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Scuole Fonte foto: iStock

Riapertura scuole col rischio segreterie in tilt: cosa succede

La riapertura delle scuole è alle porte ma c'è il rischio che le segreterie vadano in tilt, come hanno denunciato i sindacati: cosa sta succedendo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La riapertura delle scuole si avvicina, ma col rischio delle segreterie in tilt. Ecco cosa sta succedendo in Italia.

Rischio segreterie in tilt con la riapertura delle scuole

In Italia la prima campanella suonerà tra il 5 ed il 16 settembre. E mentre monta la polemica sulla posticipazione del rientro a scuola per il “troppo caldo”, i sindacati denunciano la mancanza di personale scolastico, che mette a rischio una ripartenza senza intoppi. “Per i sindacati si supereranno le 250mila supplenze. In affanno anche con il personale Ata”, ha denunciato il presidente di Anief Marcello Pacifico, che ha lanciato l’allarme sul “rischio per le segreterie di andare in tilt a causa del grosso numero di precari”.

Come ha sottolineato anche Uil Scuola Rua, guardando al solo personale Ata (ovvero il personale scolastico di tipo amministrativo, tecnico e ausiliario) “mancano 20mila” assunzioni, il che mette “a rischio la riapertura delle scuole” a settembre. Si tratta, a detta del sindacato, di “una autentica emergenza“. Il personale Ata, infatti, è quello che si occupa di aprire i portoni e ricevere le iscrizioni, formare le classi e trasformare gli arredi. Detto in altri termini, i lavoratori Ata sono coloro che fanno funzionare le scuole italiane.

E rischio boom di supplenti

Non solo: il nuovo anno scolastico rischia di iniziare con un boom di supplenti. I dati, come anticipati da ‘Il Sole 24 Ore’, raccontano di un incremento di supplenti nelle scuole italiane del 72% in 7 anni: si è passati cioè dai 132mila dell’anno scolastico 2017-2018 a 232mila dello scorso anno, mentre per il quello in partenza a settembre “presumibilmente” si toccherà quota 250mila.

Come spiegato da Anief a fine luglio dopo l’incontro, insieme agli altri sindacati, con il ministero dell’Istruzione e del Merito, “per il 2024, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha autorizzato un contingente di 45.124 posti per le immissioni in ruolo, inclusi quelli di sostegno. Tuttavia – hanno precisato da Anief -, i posti vacanti dopo la mobilità ammontano a 62.393”. E ancora: “Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha spiegato che la differenza tra posti autorizzati e posti vacanti sarà colmata attraverso il nuovo concorso Pnrr previsto per l’autunno”.

La procedura concorsuale, hanno proseguito dal sindacato, “dovrebbe coprire la maggior parte delle cattedre disponibili per il prossimo anno scolastico”. Le assunzioni dai concorsi Pnrr, in base al decreto legge 71/2024, proseguiranno fino al 31 dicembre 2024.

Quando inizia la scuola regione per regione

Ormai tutte le regioni hanno pubblicato il calendario per l’anno scolastico 2024-2025. Come di consueto, la scuola inizierà a settembre e si concluderà a giugno. Per i giorni specifici di inizio lezioni è però necessario visionare i calendari che ogni regione ha approvato. L’avvio del nuovo anno scolastico in Italia è previsto in una finestra temporale compresa tra il 5 ed il 16 settembre.

La regione in cui gli studenti rientreranno prima in classe è il Trentino Alto Adige. Le 2 province autonome trentine hanno però previsto date differenti per la riapertura delle scuole: per gli alunni della provincia autonoma di Bolzano la campanella suonerà il 5 settembre, per quelli della provincia di Trento il 9.

Ecco di seguito l’elenco completo delle date di inizio della scuola regione per regione (in ordine di data):

  • Provincia Autonoma di Bolzano: 5 settembre 2024;
  • Provincia Autonoma di Trento: 9 settembre 2024;
  • Friuli Venezia Giulia: 11 settembre 2024;
  • Umbria: 11 settembre 2024;
  • Valle d’Aosta: 11 settembre 2024;
  • Veneto: 11 settembre 2024;
  • Marche: 11 settembre 2024;
  • Piemonte: 11 settembre 2024;
  • Campania: 12 settembre 2024;
  • Lombardia: 12 settembre 2024;
  • Molise: 12 settembre 2024;
  • Sardegna: 12 settembre 2024;
  • Sicilia: 12 settembre 2024;
  • Abruzzo: 16 settembre 2024;
  • Basilicata: 16 settembre 2024;
  • Calabria: 16 settembre 2024;
  • Emilia Romagna: 16 settembre 2024;
  • Lazio: 16 settembre 2024;
  • Liguria: 16 settembre 2024;
  • Puglia: 16 settembre 2024;
  • Toscana: 16 settembre 2024.