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Diploma di laurea e cappello Fonte foto: iStock

In Italia c'è un "collezionista di lauree": quante ne ha

Michele Antonio Carmosino ha 76 anni ed è stato definito il collezionista di lauree: non ha alcuna intenzione di smettere di studiare all'Università

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Si chiama Michele Antonio Carmosino, ha 76 anni e ha già ottenuto tutta una serie di lauree, che gli sono valse il soprannome di “collezionista di lauree“. La storia di questo studente straordinario è incredibile e può essere fonte di ispirazione per tutti. Mimmo, come lo chiamato tutti quanti, ha raccontato di avere una grande sete di conoscenza, che lo ha spinto nel corso della sua vita a non fermarsi mai nello studio. Anche adesso vorrebbe continuare con la sua incredibile avventura nel mondo universitario: non si accontenta dei titoli che ha.

Quante lauree ha il 76enne Michele Antonio Carmosino

Michele Antonio Carmosino ha raccontato a ‘La Repubblica’ la sua “carriera da studente“, che non si è mai fermata, anche se oggi ha 76 anni. Nel 1972, quando aveva 24 anni, si è laureato per la prima volta, in Ingegneria Elettronica. Ha ottenuto in seguito l’abilitazione, iniziando a lavorare come ingegnere delle telecomunicazioni alla SIP. Si è poi sposato con una professoressa di lettere, Paola, e ha avuto due figlie, Cinzia e Chiara. La sua voglia di studiare, però, non si è mai fermata.

Nel 1996, quando aveva 48 anni, ha deciso di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Macerata, laureandosi quattro anni dopo con una tesi sul telelavoro: ha anche superato l’Esame di Stato iniziando l’attività di avvocato. “La mia sete di conoscenza non era ancora appagata”, ha raccontato al quotidiano. Ed ecco che nel 2004 ha deciso di iscriversi alla Sapienza di Roma per ottenere la laurea in Economia e Commercio. Nel 2006, invece, ha conseguito una laurea magistrale in Lettere Classiche e una specialistica in Editoria.

Mimmo non si è fermato qui, visto che ha terminato anche la laurea triennale in Lingue Moderne, la laurea magistrale in Traduzione Letteraria e la laurea in Scienze Politiche. A 63 anni aveva 8 lauree, ma non si è comunque arreso. “Nel 2022, all’età di 74 anni, ho completato anche una laurea in Medicina, con tanto di abilitazione. Il mio relatore mi suggerì di pubblicare la tesi, uno studio approfondito sulla malattia di Alzheimer. Gli risposi scherzando: Professo’, che va pensando: qui ci vuole qualcuno che curi me!”. A breve si laureerà per la decima volta in Comunicazione Scientifica Biomedica. Ma sta anche frequentando il terzo anno in studi storico-artistici.

Perché Carmosino continua a collezionare lauree

I primi nove titoli li ha presi a La Sapienza di Roma, tranne uno, sempre con 110 e lode. Tutti sono stati dedicati a una persona speciale, come ha raccontato al quotidiano. “Li ho dedicati tutti a mia moglie, scomparsa molti anni fa. Su ciascuna tesi ho inciso la frase: All’infinito, tutto come ogni attimo della mia vita, dedicato a Paola. È stato il grande amore della mia vita. Mi ha incoraggiato e dato forza, senza ostacolarmi, nemmeno quando partivo per lunghi viaggi”. È stato, infatti, uno dei primi a entrare nel 1978 in Tibet, condividendo anche un pezzo di strada con Reinhold Messner. Ha persino fatto tre volte il giro del mondo.

Michele Antonio Carmosimo potrebbe continuare con la sua collezione di lauree, anche se non sa più a cosa iscriversi: “Devo aspettare l’inaugurazione di nuovi corsi, visto che ormai ho frequentato quasi tutti quelli disponibili”.

Il rapporto con gli altri studenti all’Università

All’Università è un uomo di 76 anni in mezzo a tanti ragazzi giovani. Come ha raccontato, all’inizio tutti lo chiamano Signore o Dottore, perché rimangono sorpresi della sua età. “Quando ci conosciamo meglio, mi chiedono consigli per affrontare agli esami. Io mi siedo con loro, anche per terra se l’aula è affollata, e gli rivelo il mio trucco: il giorno prima dell’esame non apro i libri. Mi vogliono bene, perché faccio quelle domande ai professori che loro non hanno il coraggio di fare. Ma anche perché condivido sempre gli appunti”. L’affetto dei suoi compagni, ma anche di famigliari e amici che gli fanno i complimenti, lo fanno sentire bene e felice, perché sa che può essere d’esempio.