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Nota ministero su capolavoro e Maturità Fonte foto: iStock

Maturità 2024, Capolavoro e colloquio orale: nota del ministero

Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha pubblicato una nota per fare chiarezza sul Capolavoro e il colloquio orale della Maturità 2024: le novità

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

È uscita una nuova nota del ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) che fa chiarezza sul cosiddetto ‘Capolavoro‘. E c’è un’importante novità che riguarda il colloquio orale della Maturità 2024. Tutto quello che c’è da sapere.

La nuova nota del ministero sul Capolavoro per la Maturità 2024

A differenza di quanto ipotizzato inizialmente, il Capolavoro non sarà oggetto della prova orale della Maturità. Lo ha specificato il ministero dell’Istruzione e del Merito nella nota 1616 del 17 maggio 2024.

“È opportuno precisare che – si legge nella nota del MIM – il Capolavoro non è oggetto del colloquio di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio“.

Inoltre si aggiunge che, in base all’articolo 22, comma 1 dell’ordinanza ministeriale 55/2024 sull’esame di Maturità per l’anno scolastico 2023/2024, nello svolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente. In sede d’esame, dunque, il candidato mette a disposizione della commissione il Curriculum dello studente, il cui contenuto è dettagliato dall’articolo 21 del decreto legislativo 62/2017 e il cui modello è stato adottato con decreto ministeriale 88/2020″.

Cos’è il Capolavoro: la nuova nota del MIM

Secondo la nuova nota del MIM, il Capolavoro, che fa parte dell’E-portfolio, va inteso come uno “strumento che consenta alle studentesse e agli studenti di riflettere e saper individuare una realizzazione ritenuta come migliore e maggiormente rappresentativa dei progressi compiuti, delle competenze sviluppate durante l’anno scolastico”.

La scelta “potrà riguardare un prodotto di qualsivoglia tipologia, realizzato senza limitazioni sotto i punti di vista della tecnica e dei mezzi realizzativi: la sua creazione, infatti, può avvenire anche fuori dell’ambiente scolastico, e può essere frutto di attività cooperative e collaborative”.

L’elemento fondamentale, hanno specificato dal ministero, “è che lo studente lo individui criticamente come proprio capolavoro”. Inoltre, si legge ancora nella nota, “quanto più sarà chiaro a studentesse e studenti che il percorso di individuazione del loro capolavoro è da tenere sganciato da qualsiasi meccanismo valutativo esterno, tanto più ne potrà essere favorita la propensione a generare consapevolezza del sé, personalizzazione, capacità di autovalutazione”.

Infine, “è importante che sia chiaro che il capolavoro non è da intendersi come un ulteriore compito da svolgere”, ma “una scelta tra quanto già realizzato”. Pertanto, “non esistono parametri oggettivi di misurazione o di categoria per ristringere il prodotto da scegliere, che invece è frutto di atto soggettivo di riflessione sul proprio percorso di apprendimento e di crescita personale”.

Come individuare il Capolavoro

Come si legge sulla nota ministeriale del 17 maggio, da un punto di vista metodologico, per la scelta del Capolavoro lo studente dovrà rispondere alle domande:

  • qual è il mio Capolavoro. Lo studente riconosce “criticamente” un determinato prodotto come Capolavoro, gli dà un titolo, lo descrive, motiva la scelta e lo allega all’E-Portfolio;
  • che cosa ho imparato. Lo studente effettua “riflessioni metacognitive su come ha operato e si autovaluta tracciando un bilancio delle competenze acquisite nei percorsi scolastici ed extrascolastici che pensa di aver sviluppato”;
  • riflessioni. Lo studente raccoglie “in un breve spazio le riflessioni in chiave valutativa, autovalutativa e orientativa sul percorso svolto”. In questo spazio, “facoltativo”, ha occasione di “riflettere sui traguardi formativi raggiunti e sugli obiettivi futuri di crescita”. Infatti, come riportato nella nota, “dalla pagina di sezione del Capolavoro, lo studente potrà aggiungere riflessioni di carattere generale o associate a uno dei capolavori già completati”. In questo modo “avrà la possibilità di esplicitare, attraverso i propri pensieri, l’importanza che questo processo ha rappresentato durante il suo percorso formativo” e come “ritiene che il Capolavoro abbia contribuito allo sviluppo delle proprie competenze”.

Quando individuare il Capolavoro

La nota ministeriale ha specificato che ogni studente dovrà individuare almeno un Capolavoro “entro il termine delle attività didattiche di ogni anno scolastico, alla fine delle lezioni”. L’ulteriore capolavoro, “al massimo 2”, potrà essere inserito “entro il termine dell’anno scolastico (31 agosto) anche per valorizzare eventuali esperienze realizzate nel corso del periodo estivo”.

Infine, il ministero ha sottolineato che il caricamento di almeno un Capolavoro per anno scolastico rappresenta “un’operazione che offre allo studente la possibilità di ragionare criticamente sulle attività svolte e di acquisire maggiore consapevolezza delle competenze sviluppate, rappresentando dunque un’importante opportunità di riflessione per lo studente”.