Maturità 2024: come andava svolta la traccia su Ungaretti
Giuseppe Ungaretti è stato protagonista della prima prova della Maturità 2024 con la sua poesia 'Pellegrinaggio': come andava svolta la traccia
C’era anche Giuseppe Ungaretti tra i protagonisti delle tracce della Maturità 2024. Con la sua poesia ‘Pellegrinaggio’, il poeta è stato al centro di una delle 2 analisi del testo proposte ai maturandi dal ministero dell’Istruzione e del Merito. Ecco come andava svolta la traccia su Ungaretti.
- 'Pellegrinaggio' di Ungaretti alla Maturità 2024
- Cosa chiedeva la traccia su Ungaretti
- Come andava svolta la traccia su Giuseppe Ungaretti
‘Pellegrinaggio’ di Ungaretti alla Maturità 2024
‘Pellegrinaggio’ fa parte della raccolta ‘L’Allegria’, pubblicata nel 1931. La poesia, si legge sulla traccia della Maturità 2024, “testimonia l’intensità biografica e realistica nonché la ricerca di forme nuove delle liriche di Giuseppe Ungaretti (1888 – 1970)” e “trae ispirazione dall’esperienza vissuta da Ungaretti durante la Prima guerra mondiale”. In questo componimento, infatti, il poeta racconta la propria esperienza di soldato sul fronte del Carso.
Ecco, di seguito, il testo della poesia ‘Pellegrinaggio’.
Valloncello dell’Albero Isolato il 16 agosto 1916
In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba
Ungaretti
uomo di pena
ti basta un’illusione
per farti coraggio
Un riflettore
di là
mette un mare
nella nebbia
Cosa chiedeva la traccia su Ungaretti
Per l’analisi del testo, gli studenti della Maturità 2024 che hanno scelto Ungaretti hanno dovuto rispondere ad alcune domande, come riportato di seguito.
- Comprensione e analisi
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a
tutte le domande proposte.
- Presenta sinteticamente il contenuto della poesia e descrivine la struttura metrica.
- Individua le similitudini utilizzate da Ungaretti nella prima parte della poesia e illustrane il
significato. - Per quale motivo il poeta si riferisce a se stesso come ‘uomo di pena’?
- La parte conclusiva del componimento esprime la volontà di sopravvivenza attraverso il ricorso a un’immagine attinente al tema della luce: illustrala e commentala.
- Interpretazione
Facendo riferimento alla produzione poetica di Ungaretti e/o di altri autori o forme d’arte a te noti,
elabora una tua riflessione sulle modalità con cui la letteratura e/o altre arti affrontano il dramma
della guerra e della sofferenza umana.
Come andava svolta la traccia su Giuseppe Ungaretti
“La guerra pervade il testo di Ungaretti”, ha spiegato a ‘La Repubblica’ Riccardo Gasperina Geroni, professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna.
In questo componimento, l’autore descrive “un uomo tra le macerie, che si trascina nel fango – ha proseguito il docente -. La struttura della poesia è molto interessante, perché è tripartita, sembrano 3 momenti diversi, staccati ma legati dal titolo”. ‘Pellegrinaggio’ è scritto senza punteggiatura, in versi liberi e molto brevi.
Nella poesia, composta il 16 agosto 1916 nel pieno della Prima guerra mondiale, Giuseppe Ungaretti racconta il dramma del conflitto, descrivendo la vita in trincea attraverso l’uso di figure retoriche. La metafora principale utilizzata dall’autore è quella del ‘pellegrinaggio’, che “significa percorso, viaggio verso un luogo in un certo senso sacro – ha continuato Gasperina Geroni -. Il cammino dell’uomo attraverso il fango, che rimanda a qualcosa di arcaico, quasi di biblico, diventa quindi un emblema della nostra fragilità e della precarietà della vita”.
Questo pellegrinaggio, prima che un viaggio fisico, è un viaggio che il poeta fa dentro di sé, nella propria anima, che in quel momento è lacerata della guerra. Rivolgendosi a se stesso, Ungaretti riconosce come, per un “uomo di pena” abituato alla sofferenza, basti “un’illusione” per farsi coraggio e continuare a vivere.
‘Pellegrinaggio’ di Giuseppe Ungaretti “è una lirica dell’inizio del Novecento, poco dopo l’avanguardia futurista – ha concluso il professor Gasperina Geroni -. I programmi scolastici di solito arrivano a toccare la metà del secolo. Quindi i ragazzi non dovrebbero avere problemi”.