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Giuseppe Ungaretti Fonte foto: Getty Images

Alessandria d'Egitto espone le pagelle di Ungaretti: i suoi voti

Ad Alessandria d'Egitto sono state esposte le pagelle di Giuseppe Ungaretti, ma c'è una sorpresa: il voto in italiano non è quello che ci si aspettava

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Dicono che i voti a scuola non definiscano a pieno le capacità di uno studente in una determinata materia e nella vita. Effettivamente, sembrerebbe che sia stato così per Giuseppe Ungaretti, uno dei principali poeti della letteratura italiana del XX secolo. Sì, perché proprio colui che è stato un grande poeta, scrittore e giornalista, in realtà a scuola non era eccellente in italiano. Anzi, andava meglio in un’altra materia.

A svelarlo sono le pagelle esposte ad Alessandria d’Egitto, città natale del poeta, in occasione dell’ormeggio della nave scuola Amerigo Vespucci. Ecco perché i voti di Ungaretti sorprendono.

Perché i voti in pagella di Giuseppe Ungaretti sono sorprendenti

Durante la serata organizzata ad Alessandria d’Egitto, che ha voluto celebrare il legame di Giuseppe Ungaretti con la sua città natale, e alla quale era presente anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, sono state esposte (in una teca) due pagelle scolastiche originali di un giovane Ungaretti studente.

A sorprendere, però, sono i voti che lo scrittore ha preso nell’anno scolastico 1900-1901, quando frequentava le medie: 10 in aritmetica e solo 7 in componimento italiano. In base ai voti degli scritti, quindi, Ungaretti brillava in matematica, ma in italiano non aveva voti eccellenti. Una notizia che riporta alle più recenti polemiche in merito ai giudizi sintetici a scuola, per i quali c’è chi sostiene che sia limitante e controproducente definire le capacità degli alunni con un numero o un “sufficiente”, e chi invece sostiene che siano utili per la loro crescita.

Perché Giuseppe Ungaretti studiava ad Alessandria d’Egitto

Giuseppe Ungaretti è nato ad Alessandria d’Egitto l’8 febbraio del 1888 da genitori italiani originari della provincia di Lucca ed emigrati per motivi di lavoro: suo padre Antonio era infatti un operaio impiegato allo scavo del canale di Suez, ma morì due anni dopo la nascita del figlio. La madre, Maria Lunardini, ha mantenuto la famiglia e ha permesso a Giuseppe di studiare gestendo un forno di proprietà.

Il giovane Ungaretti ha così studiato all’Istituto Paritario Don Bosco della città natale che ha esposto ora le sue pagelle: “Nel primo anno scolastico la scuola aveva cinque classi con 33 alunni e tra questi c’era il giovane Giuseppe”, ha ricordato Ayman Ahmad Ali, Vicecoordinatore didattico dell’istituto che ha ripercorso la storia di questa scuola nata nel 1896 per accogliere i figli della numerosa comunità italiana di immigrati che viveva ad Alessandria in quel periodo storico.

Sappiamo poi che, sempre nella città egiziana, Ungaretti ha proseguito gli studi in una delle più prestigiose scuole di Alessandria d’Egitto, la svizzera École artistique Jacot. Terminati gli studi superiori, nel 1912 ha trascorso un breve periodo al Cairo, per poi lasciare l’Egitto alla volta della Francia. A Parigi, in particolare, si è dedicato agli studi universitari: ha frequentato la Sorbona ed il Collège de France, dove per due anni ha frequentato le lezioni tenute dal filosofo Henri Bergson, dal filologo Joseph Bédier e da Fortunat Strowski. Qui, nella capitale francese, ha conosciuto Guillaume Apollinaire, con il quale ha stretto una solida amicizia, ma anche altre personalità artistiche internazionali come Aldo Palazzeschi, Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Amedeo Modigliani e Georges Braque.