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Occupazioni a scuola: la proposta di Valditara sul 5 in condotta

Sulle occupazioni a scuola, Valditara ha proposto il 5 in condotta per chi occupa e fa danni: cosa ha dichiarato il ministro dell'Istruzione

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è tornato sul caso occupazioni a scuola. Dopo aver parlato di una norma per bocciare chi occupa, il ministro ha lanciato una nuova proposta: 5 in condotta per gli studenti che occupano e che arrecano danni alla scuola.

Occupazioni a scuola: le parole di Valditara a ‘Cinque minuti’

Gli studenti che “occupano e danneggiano una scuola devono prendere 5 in condotta, dopodiché sarà la scuola a decidere” sulla bocciatura per chi occupa. Così il ministro Valditara ospite di ‘Cinque minuti‘ su RaiUno.

Al centro della questione c’è sempre quanto successo al Liceo Severi-Correnti di Milano, dove da tre giorni di occupazione ne sono scaturiti ingenti danni alla struttura scolastica e il conseguente slittamento del rientro in classe degli studenti. “Al liceo Severi di Milano – ha proseguito Valditara durante la trasmissione Rai – hanno divelto perfino i water, hanno tagliato i fili della luce, hanno gettato i computer dalle finestre, hanno sparso sostanze allergeniche con gli estintori. Cosa c’entra tutto questo con il dibattito?”.

“È sacrosanto che i ragazzi esprimano dei problemi – ancora il ministro – ma non si devasta una scuola. E chi lo fa deve esserne responsabile. Chi rompe paga”. “Ho visto danni molto rilevanti – ha proseguito Valditara, parlando della sua visita al Severi-Correnti di lunedì scorso -, che ammontano a più di 70mila euro. Sono danni che rovinano il futuro ai nostri ragazzi perché hanno perso settimane di scuola e oggi sono in didattica a distanza”.

“Un conto è l’occupazione, un conto è occupare e devastare una scuola. A Roma solo in 3 scuole ci sono stati 350mila euro di danni”, ha concluso il ministro a ‘Cinque minuti’.

La proposta degli studenti a Valditara sulle occupazioni a scuola

“Come Uds siamo estremamente contrari alla riforma della condotta, ma anche a tutta la narrazione che il ministro Valditara sta portando avanti sui movimenti partecipativi delle occupazioni e autogestioni“, aveva dichiarato a ‘Adnkronos’ Alice Beccari, membro esecutivo nazionale Unione degli studenti (Uds), prima della partecipazione del ministro Valditara a ‘Cinque minuti’.

“Se gli studenti e le studentesse di questo Paese – ha proseguito – sentono l’esigenza di occupare, di alzare la voce, e di esprimersi su quelli che sono i problemi della scuola, il ministro dovrebbe ascoltare, cosa che finora non ha fatto”. “Una proposta concreta per una scuola diversa, alternativa ce l’abbiamo – ha continuato Beccari -: costruita dal basso con studenti e studentesse di tutto il Paese, a partire dalle assemblee nelle scuole, dai collettivi e dai movimenti regionali e nazionali”.

“Le occupazioni e le autogestioni sono momenti di partecipazione dal basso e sono estremamente formativi per i cittadini del futuro – ancora la rappresentante Uds -. È inaccettabile per noi che dal ministro siano trattati in maniera repressiva”.

Per le giornate del 16, 17 e 18 febbraio, l’Uds ha organizzato un’assemblea nazionale dal titolo ‘Non è un’utopia’ “per mettere in pratica questo modello alternativo di scuola“, come spiegato da Beccari. “In quei giorni costruiremo delle vere e proprie lezioni e abbiamo invitato la politica e la stampa per documentare questo tipo di lavoro. E invitiamo e vorremmo che sia presente anche il ministro Valditara, perché anche lui veda che un modello di scuola differente e costruito sull’ascolto delle esigenze degli studenti è possibile, se non necessario”, ha concluso Alice Beccari.