Paolo Crepet: "Sarà un disastro". L'allarme sui giovani
Paolo Crepet ha commentato l'allarme di violenza tra i giovani definendolo un "problema di educazione" da risolvere subito "o sarà un disastro"
In un’intervista, Paolo Crepet ha commentato il boom di violenza tra i ragazzi che sta occupando le pagine di cronaca di tutti i giornali in Italia. A Torino, tra la prima e la terza settimana di luglio, si sono registrati più aggressioni compiute da giovani nei confronti di giovani. Secondo il noto psichiatra si tratta di un “problema di educazione” che non deve essere assolutamente sottovalutato, soprattutto dalla politica, “o sarà un disastro“. Ecco cosa ha detto e cosa pesa su quello che sta accadendo.
- Allarme violenza tra i giovani
- Un fenomeno da affrontare
- Il ruolo della politica
- Per Crepet il problema sta nell'educazione
Allarme violenza tra i giovani
Prima l’aggressione a Pietro Morello, musicista e content creator, picchiato fuori dal Kappa FuturFestival. Poi le botte a Idaletson Antonio Delgrado, il ‘clown Idà’ che da 11 anni intrattiene il pubblico nelle strade di Torino. E ancora, le denunce dei ragazzi di origine ebraica che hanno disertato il Pride ed il Kappa FuturFestival per paura di essere minacciati o aggrediti. Infine, la violenza subita dal giornalista de ‘La Stampa’ Andrea Joly, preso a calci e pugni da alcuni militati di CasaPoud.
Il mese di luglio torinese è stato segnato dalla violenza dei giovani sui giovani. Una violenza spesso a sfondo razzista o politico. Su questa escalation di aggressività, ‘La Stampa’ ha intervistato Paolo Crepet, che ha definito la situazione “terrificante”. “Io mi immagino come sarebbe choccato Primo Levi se leggesse la cronaca dei giorni nostri e anche quella della sua Torino”, ha detto il noto psichiatra.
Un fenomeno da affrontare
“A Torino – ha spiegato Paolo Crepet – sta capitando quello che si è verificato prima in altre città italiane con bande di giovani che scorrazzano e fanno danni. Attenzione, però. Non prendiamo questo fenomeno sotto gamba o – ha puntualizzato – sarà un disastro”.
Dietro a questi episodi di violenza, ha sottolineato l’esperto, “si nasconde una frustrazione terrificante”, e il problema è che “qualcuno soffia su questi episodi per fomentare la massa, per costruire il pregiudizio contro il diverso”.
Il ruolo della politica
La politica “dopo le parole di circostanza che fa di concreto?”. Per Crepet “la verità è che occorre trovare una soluzione per fermare questa escalation di violenza. Ma subito. E guai a sottovalutare episodi così gravi che qualche politico fa addirittura finta non accadano per paura di perdere voti”. Questa, a suo avviso, “è pura idiozia politica”.
Per lo psichiatra “c’è da stare attenti” perché “il problema di un razzismo sempre più evidente, soprattutto tra i giovani, non c’è solo dai noi, ma anche in Francia e in Inghilterra“. È sempre stato “un sentimento celato, ma strisciante”.
Per Crepet il problema sta nell’educazione
Come risolvere il problema? “Innanzitutto bisognerebbe intervenire a monte, lavorando con le famiglie dei ragazzi”. Secondo Crepet, infatti, il problema sta nell’educazione dei giovani. E ha spiegato: “Io, per esempio, prenderei chi ha picchiato il musicista, il ‘clown Idà’ o il vostro giornalista, e lo porterei davanti ai loro genitori o famigliari. E poi domanderei loro: ‘Siete contenti?’. Alla fine si riduce tutto a un problema di educazione e di rispetto degli altri“, ha specificato lo psichiatra.