Paolo Crepet: "Ridicolo". L'attacco sulla Maturità ora è un caso
Paolo Crepet ha definito "ridicolo" il gesto dei genitori di regalare i fiori ai figli per la Maturità ed è scoppiato il caso: polemica dei fioristi
Le dichiarazioni di Paolo Crepet tornano al centro del dibattito pubblico. Questa volta il noto psichiatra ha attaccato un gesto molto in voga per celebrare l’esame di Maturità, ovvero regalare i fiori agli studenti, che ha definito “ridicolo“. Così sono insorti i fioristi, ed è scoppiato il caso.
Crepet critica il gesto di regalare fiori alla Maturità
Dopo aver dato dei “deficienti” ai genitori che fanno lo zaino di scuola ai figli, questa volta lo psichiatra Paolo Crepet se la prende con i padri e le madri che celebrano la Maturità dei loro ragazzi con i mazzi di fiori.
“Ci sono stati tantissimi genitori che sono andati all’esame di Maturità dei figli per festeggiarli con mazzi di fiori e spumante. È evidente che si tratta di un comportamento privo di qualsiasi senno, significa voler male ai propri figli“, ha affermato Crepet in un’intervista rilasciata a ‘Il Libraio.it’.
“Se uno spiana loro la strada – ha proseguito lo psichiatra -, li esalta per ogni cosa, cerca di togliere ai ragazzi ogni difficoltà, rendendo loro la vita il più possibile lieve e comoda, è chiaro che i futuri adulti non avranno più la forza e la determinazione per reagire davanti a una difficoltà anche minima”.
Alcuni colleghi di Crepet hanno sottolineato che regalare i fiori ai figli maturati è un gesto per esprimere gratificazione: “Ma quale premio? – ha continuato lo psichiatra – Davvero oggi la Maturità è un traguardo da festeggiare, se la scuola ormai promuove tutti e non boccia nessuno?”.
La replica dei fioristi
Alla presidente di Federfiori Confcommercio Ascom Padova, Eleonora Dallan, non sono piaciute le parole di Paolo Crepet. E in un’intervista a ‘Padova Oggi’ ha detto: “A parte il fatto che una tal presa di posizione sembra quasi un deliberato attacco alla nostra professione – ha affermato la rappresentante dei fioristi -, però perché stigmatizzare un comportamento che invece è una semplice espressione dell’amore che lega un genitore al figlio o alla figlia?”.
E ancora, “regalare fiori è una pratica costante della storia della specie umana: lo facevano già gli antichi egizi e noi contemporanei ne abbiamo fatto un veicolo per comunicare gioie e dolori, successi e gratitudine e, soprattutto, amore”. Dunque regalare un fiore “non può essere un comportamento ridicolo, anche perché i professionisti del settore ci mettono il quotidiano impegno personale e ridicolizzarlo forse ha un retrogusto che sa di mancanza di rispetto”.
Secondo Eleonora Dallan, “celebrare i successi e metterli in evidenza dà senso di appartenenza, e la gioia del successo rafforza la coesione e la motivazione dei partecipanti”. Infatti, ha proseguito, “festeggiare un obiettivo raggiunto permette di svolgere operazioni di pubbliche relazioni, sentirsi parte di qualcosa e dei sentimenti di chi ci circonda”.
Per tutti questi motivi, “mi piacerebbe che un atto semplice ma genuino com’è quello di offrire un fiore non finisse nel vortice denigratorio del brutto e inutile consumismo”, ha continuato la presidente di Federfiori. “O, peggio, che i fiori siano dichiarati ‘non idonei’ a trasmettere i valori importanti della vita tra i quali, credo, ci sia anche l’amore dei genitori per i figli e la condivisione dei loro successi”, ha concluso Eleonora Dallan.