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Valditara Fonte foto: ANSA

Perché gli insegnanti non sono valutati: la risposta di Valditara

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha risposto al question time degli studenti di alcune scuole sulla valutazione dei prof

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato gli studenti del Liceo “G. Galilei” e dell’IIS “Savoia Benincasa” di Ancona, che gli hanno posto alcune domande che il ministro ha definito “poeticamente scorrette”. Tra i temi toccati ci sono i giudizi e le valutazioni ai professori e dirigenti scolastici e la reintroduzione del latino alle scuole medie.

Cosa ha detto Valditara sul giudizio agli insegnanti

Una studentessa ha chiesto a Valditara: “Noi studenti siamo valutati dai nostri insegnanti e riceviamo voti diversi a seconda dei nostri risultati, perché gli insegnanti non sono valutati?”. Il ministro ha spiegato che non ritiene “efficace la riforma del precedente governo con la figura del docente incentivato, perché ne premiava una quantità minima. Meglio la figura del docente tutor, orientatore, figure che prevederanno sempre più preparazione e responsabilità, coordineranno le attività di personalizzazione della didattica che è la vera grande sfida”.

Per il titolare dell’Istruzione quindi la valutazione degli insegnanti da parte degli studenti non sarebbe utile per incentivarli a svolgere il loro ruolo con maggior impegno, meglio promuovere una maggiore preparazione e responsabilità in modo che maestri e professori siano capaci di orientare i loro alunni.

La valutazione sui dirigenti scolastici

Sempre rispondendo alla domanda sul perché gli insegnanti non sono valutati, il ministro è tornato sulla questione del giudizio sui dirigenti scolastici. “Abbiamo varato dopo venticinque anni dall’istituzione della figura del dirigente scolastico, la valutazione dei presidi – ha detto Valditara – una parte della retribuzione sarà legata ai risultati raggiunti, una misura che li rendi sempre più simili a figure dirigenziali”.

La valutazione dei presidi in base al raggiungimento degli obiettivi stabiliti sia a livello regionale che nazionale è stata introdotta da quest’anno. È stata introdotta una scala di quattro livelli:

  • 80-100 punti: ottimo;
  • 55-79 punti: buono;
  • 31-54 punti: sufficiente;
  • ≤ 30 punti: mancato raggiungimento degli obiettivi.

Il punteggio ottenuto inciderà sulla retribuzione di risultato, che sarà definita in sede di contrattazione integrativa e attualmente rappresenta circa il 7-8% dello stipendio complessivo.

Le altre domande a Valditara: perché studiare latino alle medie?

Alcuni ragazzi hanno chiesto a Valditara perché reintrodurre lo studio del latino nella scuola secondaria di primo grado. “Il latino è fondamentale per comprendere meglio la nostra lingua”, ha risposto il ministro che poi ha ricordato come Leibniz “diceva di non aver mai visto nulla di più logico del dibattito dei giuristi romani“.

Valditara ha anche citato “un grande italiano studioso dei fenomeni sociali come Antonio Gramsci, secondo il quale il latino insegna a studiare. Una lingua universale che ha avvicinato popoli di lingue e culture diversissime”.

Ma da quando il latino tornerà a essere studiato alle scuole medie? Qualche tempo fa il ministro lo ha rivelato al programma di Radio 1 “Giù la Maschera”. Il latino dovrebbe entrare nei piani di studio a partire dall’anno scolastico 2026/2027. Il cambiamento non avverrà, quindi, nel prossimo anno, ma in quello successivo, poiché “ci vorrà tempo per scrivere i nuovi testi”, ha spiegato il ministro. Valditara ha affermato di essere convinto “che ci sarà una forte adesione” e ha sottolineato quanto “conoscere le basi del latino significa anche sapersi esprimere meglio. Il latino è il momento di recupero di serietà”.