
Perché per Burioni l'esame di Maturità è uno spreco: la polemica
Scoppia la polemica intorno a un post sulla Maturità pubblicato (e poi rimosso) da Roberto Burioni: per il virologo l'esame di Stato è uno "spreco"
Roberto Burioni ha scatenato la polemica pubblicando un post, successivamente rimosso, sulla Maturità. Per il virologo, come ha scritto sui social, si tratta di “uno spreco di tempo, di denaro e di energie”. Il suo intervento ha ricevuto molte critiche soprattutto per il suo commento ai dati sui voti all’esame nelle diverse regioni d’Italia. Il professore ha evidenziato che al Sud, a differenza del Nord, ci sono molti più 100 e lode, facendo intendere che non sia per una maggiore preparazione degli studenti.
È polemica sul post di Burioni contro la Maturità
“Si avvicinano gli esami di maturità, che io ritengo uno spreco di tempo, di denaro e di energie“. È quanto aveva scritto Roberto Burioni su Facebook in un post che poi ha rimosso. Al commento, il virologo aveva aggiunto un grafico che mostrava la media dei voti per regione ottenuti dagli studenti negli esami di Stato tra il 2019 e il 2023.
“In Lombardia i 100 e lode sono l’1%, in Calabria il 5,4% – scriveva ancora il professore -. Questa disparità non penalizza gli studenti lombardi, ma quell’1% di maturandi calabresi che merita veramente 100 e lode”.
Dopo i numerosi commenti ricevuti, in cui alcuni accusavano un “tono antimeridionale”, il medico ha deciso di eliminare il post. E ne ha pubblicato un altro, al quale sono stati bloccati i commenti, che recita: “Le rotture dei novax me le sono accollate (fino ad ora) in nome della salute pubblica. Le paranoie Nord-Sud ve le smazzate tra di voi”.
Burioni e la rivelazione sulla Maturità: “Cascai in un tranello”
Per Roberto Burioni la Maturità è stata molto importante, come ha ricordato in un’intervista dello scorso anno a Adnkronos Salute. Il motivo? Un tranello che gli fece capire “quanto sia facile far credere una sciocchezza a chi desidera con tutto il cuore che quella sciocchezza sia vera”.
La notte prima dell’esame, era il giugno del 1981, Burioni ricevette una chiamata da un suo compagno di classe “che mi diceva che, tramite complicati traffici, avevamo in anticipo i titoli delle tracce della prova di italiano che avremmo dovuto svolgere il giorno dopo. Immediatamente ci precipitammo a casa di uno di noi, dove passammo tutta la notte a preparare i temi utilizzando quei titoli che, naturalmente, il giorno dopo non uscirono”, ha raccontato Burioni.
L’esame, nel suo complesso, andò comunque benissimo: “Fummo promossi con ottimi voti – ha spiegato il virologo – e la Maturità rimase, almeno per me, solo una sbiadita memoria”. Tranne che per una domanda: “Come fu possibile che un gruppo di studenti composto da ragazzi intelligenti e preparati potesse abboccare a occhi chiusi a una sciocchezza come quella dei temi sfuggiti in anticipo al ministero?”. La risposta, che Burioni ha scelto come introduzione del suo libro ‘Balle mortali’, è: “Gli uomini credo volentieri a quello che desiderano sia vero“.
Il dottore ha spiegato che quella del suo esame fu una vera e propria lezione di vita “perché quello che alla maturità è seguito, ovvero diventare medico, mi ha messo in contatto con persone che desideravano qualcosa nella maniera più intensa possibile”, ovvero la guarigione. “Tutto quello che possiede l’uomo è pronto a darlo per la sua vita” e per questo “è disposto a credere a qualunque bugia in quei momenti”, ha concluso Roberto Burioni.