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Burioni Fonte foto: IPA

Burioni contro la prof Ilaria Muller della Statale: la polemica

Il virologo Roberto Burioni all'attacco contro Ilaria Muller, professoressa dell'Università Statale di Milano, e scoppia la polemica: cosa è successo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Roberto Burioni ha attaccato Ilaria Muller, professoressa dell’Università Statale di Milano. Il noto virologo ha dedicato diversi post contro la docente e si è accesa la polemica. Ecco cosa è successo.

Cosa ha scritto Ilaria Muller

È polemica per le posizioni espresse via social da Ilaria Muller, professoressa associata di Endocrinologia al Dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli Studi di Milano.

Il 15 ottobre, sui social, la docente ha espresso scetticismo nei confronti dei vaccini anti-Covid. Nel post, corredato da una tabella, ha contrapposto le posizioni della “propaganda politica di esperti mainstream” e quelle avanzate da “controinformazione e medici sospesi”.

“Il giorno del terzo tristissimo anniversario del fu (per ora, e mi auguro per sempre) Green Pass – ha scritto Muller -, meglio ricordare ancora una volta la differenza fondamentale tra fatti e persone. I primi non mentono mai, le seconde si. Uno schemino che avevo fatto nel 2022: che possa servire da monito per il futuro, per non ripetere mai più gli e(o)rrori del passato”.

Il commento di Burioni

Il post è stato subito ripreso dal virologo Roberto Burioni, che ha commentato: “Ilaria Muller che scrive questa tonnellata di bestialità che denotano una ignoranza di profondità immensa e una somaraggine degna del più fanatico novax è omonima di un professore associato di endocrinologia dell’Università Statale di Milano, che viene reputato un ateneo serio”.

Ancora Burioni: “La prof.ssa Muller dovrebbe precisare che non è lei – ma una sua omonima – a scrivere questa tonnellata di scemenze per evitare malintesi estremamente imbarazzanti per lei e per il suo ateneo”.

Il virologo ha poi aggiunto: “Un professore associato in una facoltà di medicina che come evidenza scientifica scrivesse ‘sotto gli occhi di tutti’ meriterebbe di essere cacciato a pedate nel didietro in un paese civile quanto meno per proteggere la salute dei suoi eventuali pazienti e anche dei pazienti dei suoi sfortunatissimi allievi”.

Il caso Burioni-Muller

La vicenda, però, non è finita qui. Il 23 ottobre, Burioni è tornato “sulla questione Ilaria Muller” sottolineando che quella che ha scritto il post “non è un’omonima” della docente della Statale di Milano, ma “è lei”. Il virologo ha affermato che glielo ha raccontato “una collega imbarazzatissima”.

Burioni ha spiegato che “la posizione di un professore universitario di ruolo è estremamente garantita. Però la situazione è più grave. Perché, nonostante le prese di posizione pubbliche durante la pandemia a fianco di organizzazioni novax e medici protagonisti delle campagne contro il vaccino, Ilaria Muller nel 2024 è stata promossa da ricercatore universitario di tipo B a professore associato di ruolo. In altre parole, davanti alle sconcertanti dichiarazioni di questo medico, l’Università Statale di Milano non è rimasta con le mani in mano. Ha messo la dottoressa Muller in cattedra“.

Le precisazioni di Burioni

La polemica non si è placata, ed è diventata notizia, trovando spazio in numerosi giornali. Così, il 24 ottobre, Burioni ha dedicato un terzo post al ‘caso Muller’ facendo alcune precisazioni “perché i giornali hanno riportato la questione in maniera molto imprecisa – ha scritto -. Non ho mai detto che la Muller è una no-vax, non la conosco e può essersi vaccinata anche cento volte. Tanto meno mi sono sognato di tirare in ballo la rettrice, per dirne due”.

Il virologo ha proseguito: “In realtà l’elemento nuovo che per onestà intellettuale non posso tacere è che la Muller, oggettivamente, ha un curriculum di tutto rispetto nel suo settore specifico. Lavori su giornali importanti e pure riconoscimenti prestigiosi. In altre parole, è una brava ricercatrice“.

Considerato questo, però, “devo ammettere che se mi fossi trovato io al posto dei colleghi dell’Università Statale a decidere della sua promozione, mi sarei trovato in una situazione meno semplice del previsto – ha affermato Burioni -. Penalizzarla per le sue idee (per quanto sbagliate e pericolose) avrebbe significato mettere in discussione sia la libertà di insegnamento, sia quella di opinione e chi mi segue sa quanto io dia importanza a queste due cose, che ritengo fondamentali in una democrazia”.

Per tutti questi motivi, ancora Burioni, “mi trovo a dovere ammettere che dal punto di vista accademico la scelta che hanno fatto i colleghi della Statale non è diversa da quella che avrei fatto io. Peraltro gli atenei non hanno alcun ruolo – né principale, né secondario – nel decidere quello che pensano i loro professori, che godono – giustamente – di totale indipendenza, e la mia critica è dunque volta alla Muller, e il fatto che lei insegni alla Statale di Milano è una pura coincidenza”.

Ma per il virologo “resta aperta una domanda: come può una ricercatrice con un curriculum di tutto rispetto, che ha certamente gli strumenti culturali per comprendere i dati indiscutibili sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino, sostenere tesi simili alle follie no-vax?“.

E ha aggiunto: “A questa domanda non ho una risposta. Posso solo dire che queste prese di posizione inspiegabili da parte di medici autorevoli sono molto gravi perché abbattono la fiducia delle persone nei vaccini, nella scienza e danneggiano la salute pubblica”.