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Prof Vincenzo Schettini

Schettini e i giovani abbandonati: qual è la colpa degli adulti

Prof Vincenzo Schettini ha espresso la sua preoccupazione sui giovani "abbandonati" in un mondo complesso: ecco quale sarebbe la colpa degli adulti

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Prof Schettini è tornato ad esprimere le proprie preoccupazioni e speranze nei confronti delle giovani generazioni. Ragazzi e ragazze vivono in un mondo sempre più complesso, in un limbo tra le mille possibilità dettate dalle nuove tecnologie e le difficoltà comunicative tra adulti e giovani.

Sarebbe proprio degli adulti la “colpa” del fatto che i ragazzi appaiano “abbandonati a loro stessi“, secondo il prof di fisica più seguito e amato del web con il suo format “La fisica che ci piace”. Ecco cosa ha detto.

Qual è la colpa degli adulti verso i giovani secondo prof Schettini

Prof Schettini è ormai un noto divulgatore scientifico molto seguito via social, Tv e teatro, ma è anche e soprattutto un docente che parla quotidianamente ai giovani seduti dietro ai banchi di scuola. Li osserva da vicino e conosce il loro mondo interiore, compresi i tormenti e i sogni che li accompagnano.

A proposito dei giovani, Schettini ha affermato in un’intervista a La Repubblica che oggi vede “una generazione confusa, com’è normale che sia in un mondo così complesso”. Ad influire negativamente, secondo il docente, è sicuramente la situazione geopolitica “disastrosa”: “chi oggi ha 18 anni fatica a stare sereno”, ha affermato.

Un mondo difficile, quello descritto dal docente di fisica, che è spaccato in due per i giovani: “Da un lato hanno centinaia di possibilità, con i social. E sono molto più coscienti di noi per quanto riguarda la loro identità, per esempio quella sessuale. Noi crescevamo più su binari prestabiliti”, ha spiegato Schettini.

Ma dall’altro lato, le nuove generazioni “sono abbandonate a loro stesse – ha aggiunto -. E qui la colpa è degli adulti“. Perché? “Come insegnante a volte percepisco una certa arrendevolezza, come se con loro alla fine non si potesse comunicare”, ha chiarito prof Schettini, che ha però voluto sottolineare come in realtà i giovani non vogliano questo: “Non è così e non è ciò che vogliono”.

Cosa dovrebbero dire gli adulti sul mondo del lavoro

A proposito del mondo del lavoro, inoltre, Vincenzo Schettini ha evidenziato l’errore che viene fatto dagli adulti nel parlare ai giovani quando si vuol far passare il messaggio che le opportunità vanno colte al volo, altrimenti vengono perse per sempre. È quindi fondamentale “dire ai ragazzi che non è vero che certi treni passano una sola volta nella vita, o non passano proprio. Semmai il contrario: ne passano in continuazione, il punto è farsi trovare pronti e preparati”.

Nel parlarne, Schettini prende come esempio se stesso: “Facevo ‘solo’ l’insegnante, ho scoperto la divulgazione online a 40 anni, ma da lì è cambiato tutto per me”.

Prof Schettini parla ai giovani al Concertone del Primo Maggio

Prof Schettini è il presentatore del Concertone del Primo Maggio di Roma, in piazza San Giovanni, insieme a tre big della musica italiana: Noemi, Ermal Meta e BigMama. In tale occasione, nella giornata che celebra i lavoratori, il docente avrà modo di parlare a migliaia di giovani, come anticipato in una recente intervista: “I giovani devono capire che le opportunità che li proietteranno nel mondo del lavoro, e di questo appunto parliamo al Primo maggio, aumenteranno, si moltiplicheranno quanto più sarà per loro importante fare conoscenza, acquisire la conoscenza, fare esperienza”.

Citando Leonardo da Vinci, infine, Schettini ha aggiunto: “La conoscenza è figlia dell’esperienza. E quindi usare le mani, usare l’ingegno, provarsi, trovare le strade, provarne delle altre, tornare indietro, capire se stessi. Perché quando si dice ‘Io ho dei sogni’, i sogni vanno provati”.