
Vecchioni in concerto cita una poesia di Hikmet: il significato
Roberto Vecchioni ha regalato un'altra lezione di vita durante l'ultimo concerto a Brescia: tra musica e parole, ha citato una poesia molto importante
Ogni canzone o discorso di Roberto Vecchioni sa trasformarsi in una lezione di italiano, di letteratura e di filosofia. Il cantautore che proprio sulle parole ha costruito un’intera carriera, nonché amato professore di italiano, greco e latino, ha offerto un nuovo interessante spunto nel corso dell’ultimo concerto che ha avuto luogo a Brescia, al teatro Clerici.
Tra i brani più recenti e quelli che si confermano da anni tra i più amati dal pubblico italiano, come ‘Sogna, ragazzo sogna’, ‘Luci a San Siro’, ‘Samarcanda’, ‘Voglio una donna’ e ‘Stranamore’ (per citarne solo alcuni), Vecchioni ha avuto modo di parlare anche di una poesia particolare di Nazim Hikmet, trasformando il concerto in una lezione di vita aperta alle quasi 2mila persone presenti.
- Il testo della poesia citata da prof Vecchioni al concerto
- Qual è il significato della poesia di Hikmet (e la lezione implicita di Vecchioni)
Il testo della poesia citata da prof Vecchioni al concerto
Quella recitata da Vecchioni durante l’ultimo concerto bresciano è una delle opere più celebri di Nazim Hikmet, scrittore, poeta e drammaturgo di origini turche naturalizzato polacco, soprannominato il “comunista romantico” o anche “rivoluzionario romantico”: Il più bello dei mari.
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
L’ha recitata prima di cantare il suo celebre brano ‘Ti insegnerò a volare’, scritta nel 2018 da Roberto Vecchioni e Francesco Guccini e dedicata ad Alex Zanardi, atleta paralimpico che ha subito nel giugno 2020 un terribile incidente per il quale sta proseguendo tutt’oggi con le cure riabilitative. È un uomo la cui forza di volontà l’ha reso un simbolo di resilienza. Un’ispirazione per le nuove generazioni, alle quali viene mandato un messaggio importante: sfidare anche ciò che sembra impossibile trovando la forza interiore per superare ogni ostacolo della vita.
Qual è il significato della poesia di Hikmet (e la lezione implicita di Vecchioni)
La poesia di uno dei massimi esponenti della poesia turca moderna, citata da Vecchioni, ha un significato profondo che per molti versi si fonde con quello lanciato dall’opera del prof paroliere.
Ne Il più bello dei mari sono la speranza e il desiderio a spingere l’uomo verso il futuro. Un domani che è incerto e che possibilmente sarà sempre migliore. Hikmet lo esprime con immagini semplici, ma di forte impatto evocativo: il mare non ancora navigato, il giorno non ancora vissuto e le parole non ancora dette. L’invito della poesia del poeta turco? Non arrendersi e credere che il meglio debba ancora arrivare, avendo cura di custodire i sogni che non si sono ancora realizzati.
Proprio come ne Il più bello dei mari, anche la canzone di Vecchioni ‘Ti insegnerò a volare’ condivide una visione positiva e profondamente umana della vita, anche nei momenti più difficili: speranza nel futuro, resilienza e fiducia nei sogni sono i messaggi universali e senza tempo lanciati da Vecchioni e Hikmet. Non ci rende forti ciò che abbiamo già, ma ciò che possiamo ancora essere, senza avere paura del futuro e nonostante le nostre fragilità.