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Scuole Fonte foto: iStock

Quali sono le scuole più "difficili" d'Italia

Il ministero ha stilato l'elenco degli istituti scolastici italiani in base alla loro complessità: quali sono le scuole più 'difficili' d'Italia

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Quali sono le scuole più ‘difficili’ d’Italia? Per rispondere a questa domanda, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha stilato una lista ufficiale basata su una serie di indicatori per suddividere le scuole in 3 fasce di complessità, dalla fascia A (complessità alta, dunque scuola ‘più difficile’) alla C (complessità bassa). Ecco l’elenco delle scuole in base alla complessità regione per regione.

Le fasce di complessità delle scuole

Il 25 giugno il ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha adottato i decreti che definiscono i nuovi criteri per valutare la complessità degli istituti scolastici in Italia. Questi indicatori, come hanno spiegato dal MIM, “sono stati sviluppati con l’obiettivo di armonizzare la complessità delle scuole italiane e dare conto delle diverse realtà presenti nel territorio, anche ai fini dell’individuazione delle fasce retributive dei dirigenti scolastici”.

Infatti, lo stipendio dei presidi è costituito da 4 voci, una delle quali variabile e dipendente dalla complessità dell’istituto gestito. I dirigenti scolastici che dirigono le scuole più ‘difficili’ (fascia A) hanno una retribuzione più alta rispetto a quelli che lavorano in istituti meno complessi (fascia B e C).

L’elenco delle scuole più ‘difficili’ in Italia

Tra i nuovi criteri utilizzati a partire dal prossimo anno scolastico, il ministero dell’Istruzione ha introdotto l’indicatore ESCS (Economic, social, and cultural status), “che permetterà di tenere conto in modo più accurato delle condizioni economiche, sociali e culturali degli studenti iscritti nella singola scuola”, hanno affermato dal MIM.

“Nonostante l’adozione di nuovi criteri – hanno proseguito dal ministero -, la percentuale delle scuole in ciascuna fascia di complessità subisce scostamenti marginali”.

Per l’anno scolastico 2024-2025, le scuole in fascia A rappresenteranno il 22% del totale, pari a 1671 istituzioni, rispetto alle attuali 1760. Le scuole in fascia B saranno 4934, rispetto alle precedenti 5160, e quelle in fascia C saranno 994, a fronte delle attuali 1169.

Per sapere in quale fascia si colloca ciascun istituto d’Italia, e dunque conoscere quali sono le scuole più ‘difficili’ regione per regione, basta visualizzare l’elenco predisposto dal ministero dell’Istruzione.

I criteri per valutare la complessità delle scuole

Ma quali sono i criteri utilizzati dal ministero per stilare la lista delle scuole italiane in base alle fasce di complessità? Di seguito l’elenco completo degli indicatori ed i punteggi massimi associati ad ognuno di essi per la valutazione della complessità di ogni istituto scolastico. Questi criteri si applicano per gli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026.

Dimensione (punteggio massimo 41)

  • numero totale degli alunni (max 17 punti)
  • numero posti docenti (max 12 punti)
  • numero posti ATA (max 12 punti)

Complessità (punteggio massimo 85)

  • pluralità di gradi (max 8 punti)
  • pluralità di indirizzo di studio solo per le scuole secondarie di secondo grado (max 14 punti, l’indirizzo musicale vale 4 punti)
  • numero di alunni con disabilità (max 13 punti)
  • numero di plessi oltre alla sede principale (max 10 punti)
  • sezione ospedaliera (3 punti)
  • sezione carceraria (3 punti)
  • capofila Rete d’ambito per la formazione (2 punti)
  • Centro territoriale di supporto (2 punti)
  • corso serale, solo se esiste codice scuola serale con alunni nell’ultimo organico di diritto (2 punti
  • azienda agraria, doppio bilancio nell’anno di riferimento (5 punti)
  • istituti alberghieri, gestione economica separata nell’anno di riferimento (5 punti)
  • istituti nautici con indirizzi ITCN / ITAI / ITCI (5 punti)
  • presenza sistema HACCP (2 punti)
  • convitto/educandato o convitto annesso (4 punti)
  • scuola di riferimento o capofila per ITS (3 punti)

Contesto socio territoriale (punteggio massimo 33)

  • indicatore ESCS ‘Economic, social, and cultural status’ (max 7 punti)
  • scuole situate in piccole isole, comuni montani e con particolari finalità (4 punti)
  • numero alunni stranieri CPIA (max 4 punti)
  • percentuale alunni stranieri compresi quelli dei CPIA (max 12 punti)
  • numero plessi su più comuni (max 6 punti).

Una volta calcolati i punteggi per ciascuna scuola, gli istituti vengono collocati nelle fasce di complessità in base a questo schema:

  • fascia A (da 53 punti in poi)
  • fascia B (da 32 a 52 punti)
  • fascia C (fino a 31 punti).