Qualità della vita, le migliori province per bambini e giovani
Pubblicata la classifica de 'Il Sole 24 ore' sulla qualità della vita: le migliori e peggiori province in cui vivere per i bambini e i giovani
È uscita la classifica delle province sulla base della qualità della vita per classi di età riferita all’anno 2023. Vediamo insieme quali sono le migliori province per bambini e giovani in Italia.
- Dove si vive meglio in Italia
- La classifica delle migliori e peggiori province per i bambini
- La classifica delle migliori e peggiori province per i giovani
- Al Sud e nelle grandi città bambini e giovani vivono peggio
Dove si vive meglio in Italia
‘Il Sole 24 Ore’ ha pubblicato i risultati della quarta indagine che ha classificato le province italiane, 107 in totale, in base alla qualità della vita per fasce d’età: bambini (0-10 anni), giovani (18-35 anni) e anziani (over65).
Le classifiche, una per ogni fascia considerata, hanno misurato le ‘risposte’ dei territori alle esigenze specifiche dei “3 target generazionali più fragili e insieme strategici, i servizi a loro rivolti e le loro condizioni di vita e di salute“, come riportato dal quotidiano.
Ciascuno degli indici sintetici valutati per comporre le classifiche è calcolato su 12 parametri statistici, forniti da fonti certificate (tra cui Istat, Infocamere, Iqvia, Siae, ministero dell’Interno) in grado di raccontare il livello di benessere nei territori.
La classifica delle migliori e peggiori province per i bambini
Sondrio è la provincia d’Italia con la qualità di vita migliore per i bambini. Rispetto all’edizione 2022, la provincia lombarda è protagonista di un significativo balzo in avanti “complici – hanno spiegato da ‘Il Sole 24 Ore’ – posizionamenti elevati negli indicatori che fotografano la ‘competenza numerica e alfabetica non adeguata’ – che in Valtellina è ridotta – e nell’indice ‘sport e bambini'”.
Per fare chiarezza, la ‘competenza numerica e alfabetica non adeguata’ sono indici che misurano la percentuale di studenti di seconda media che non raggiungono un livello sufficiente di capacità matematiche e linguistiche. Sondrio è la provincia in cui è stato registrato il valore più basso di ‘competenza numerica non adeguata’ (è prima in classifica a livello italiano) ed il secondo valore più basso di ‘competenza alfabetica non adeguata’ dopo Lecco.
Di seguito la classifica delle migliori province italiane per la qualità della vita dei bambini:
- Sondrio (Lombardia);
- Ravenna (Emilia-Romagna);
- Trieste (Friuli Venezia Giulia);
- Gorizia (Friuli Venezia Giulia);
- Udine (Friuli Venezia Giulia).
Da notare che, nonostante Sondrio sia risultata al primo posto, è al 104esimo posto su 107 per numero di pediatri ogni 1000 residenti tra gli 0 ed i 14 anni. Per quanto riguarda l’indicatore ‘pediatri’, al primo posto svetta Cagliari.
In base alla classifica de ‘Il Sole 24 Ore’, le peggiori province in tema di qualità della vita per i bambini sono:
- Crotone (Calabria);
- Palermo (Sicilia);
- Catania (Sicilia);
- Ragusa (Sicilia);
- Agrigento (Sicilia).
La classifica delle migliori e peggiori province per i giovani
A vincere la classifica delle migliori province italiane per i giovani nell’anno 2023 è Gorizia, che ha registrato valori molto alti (piazzandosi ai primi posti) in 4 indicatori: residenti giovani; età media al parto; trasformazioni dei contratti in tempo indeterminato; concerti.
La classifica finale delle province italiane migliori in cui vivere tra i 18 ed i 35 anni vede nelle prime 5 posizioni:
- Gorizia (Friuli Venezia Giulia);
- Ravenna (Emilia-Romagna);
- Forlì-Cesena (Emilia-Romagna);
- Ferrara (Emilia-Romagna);
- Cremona (Lombardia).
La top 10 continua ad essere presidiata dalle province emiliano romagnole – a quelle citate si aggiungono Ferrara e Piacenza – che, proprio come nelle precedenti edizioni, confermano performance generalmente positive.
A chiudere la classifica sono invece:
- Foggia (Puglia);
- Reggio Calabria (Calabria);
- Brindisi (Puglia);
- Taranto (Puglia);
- Sud Sardegna.
Al Sud e nelle grandi città bambini e giovani vivono peggio
Come spiegato da ‘Il Sole 24 Ore’, “gli indici generazionali, al netto di alcuni exploit, restituiscono dinamiche ormai consolidate nella ‘distribuzione’ del benessere territoriale in Italia. Quasi sempre, infatti, le province del Sud si trovano in coda alla classifica. In linea con le edizioni precedenti, poi, l’indagine per fasce di età fotografa performance medie, se non basse, delle grandi aree metropolitane”. Queste “sono particolarmente negative quando si parla di benessere dei giovani”. Infatti, ad eccezione di Bologna (14esimo posto) e Firenze (33esima), le grandi città italiane si posizionano tutte da metà classifica in poi, con Milano alla 45esima posizione, che comunque è in forte ascesa rispetto al 2022. Bari (93esima), Catania (94esima), Napoli (95esima), Palermo (97esima) e Roma (98esima) hanno registrato i punteggi peggiori.
Dalla serie storica emergono, inoltre, una serie di tendenze che raccontano l’Italia. “Che, numeri alla mano, sembra sempre meno in grado di prendersi cura dei residenti più piccoli”, hanno proseguito dal quotidiano. In generale, il numero dei pediatri è in calo, con i professionisti attivi che sono scesi da 17.257 nel 2023 a 16.806 nel 2024. Inoltre, sono in aumento i delitti a danno dei minori, con un +0,8% delle denunce.
Passando ai giovani, “nonostante un miglioramento delle condizioni, questa generazione sembra rimanere bloccata e con scarsa iniziativa”. Da un lato è calata la disoccupazione giovanile (-6,9% nel 2023) e sono diminuiti anche i canoni d’affitto in rapporto al reddito (-12,2% nel 2024). Dall’altro, però, gli under 35 si sposano sempre meno (-3,1% nel 2023) e le imprese con titolari sotto i 35 anni nel 2024 sono diminuite del 3,2% rispetto all’anno scorso.
In calo anche gli esercizi commerciali legati al divertimento (-2,9%) e continua a salire l’età media al parto, che è 32,5 anni nel 2023.