Quanti studenti perderà l'Italia entro il 2035 (e dove)
L'Italia entro il 2035 perderà molti studenti, a causa del calo demografico che da anni interessa il Paese e che si ripercuote anche sulla scuola
Gli studenti diminuiranno tra qualche anno. Entro il 2035 il calo potrebbe essere decisamente importante, a causa del declino demografico che ha ripercussioni anche sull’intero sistema scolastico italiano. I dati resi noti rimandano a un quadro tutt’altro che roseo, con alcune Regioni che stanno perdendo alunni con percentuali decisamente più alte. Quanti saranno gli studenti in meno tra qualche anno, quali sono le motivazioni e quali le ripercussioni sulla scuola?
Quanti studenti si perderanno per il calo demografico
I dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito riguardanti gli studenti iscritti nell’anno scolastico 2022-2023 ai cicli non terziari (quindi iscritti alla scuola primaria, scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado) svelano che erano poco più di 7 milioni. Il 62,6% era concentrato nelle regioni del Centro-Nord, mentre il restante 37,4% nel Mezzogiorno, con un divario decisamente importante.
Anche i dati inerenti al tasso di decrescita degli studenti mostra uno squilibrio territoriale: nel Mezzogiorno è il doppio rispetto al Centro-Nord. Tra gli anni scolastici 2017-2018 e 2022-2023 il numero di alunni è diminuito del 6% a livello nazionale, con punte del 9% nelle Regioni del Sud contro il 4% di quelle del Centro Nord. Il Rapporto Svimez dell’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, riportando le proiezioni Istat al 2035, che tengono conto anche del calo demografico che si registra ogni anno in Italia, ci ridanno un quadro ancora più preoccupante: si prevede una diminuzione degli studenti tra i 5 e i 14 anni del 22%.
Le regioni dove si perderanno più studenti
Le Regioni dove si perderanno più studenti saranno quelle del Centro, con punte di 26% (contro il 22% della media nazionale), mentre al Sud la percentuale si attesterà intorno al 21,3%. Al Nord le stime parlano di un calo del 18% nelle scuole. La regione che preoccupa di più per la situazione critica ipotizzata è la Sardegna: qui le stime parlano di una riduzione di più di un terzo degli studenti con età compresa tra i 5 e i 14 anni, frequentanti, dunque, la scuola prima e la scuola secondaria di primo grado.
Quali sono le scuole più a rischio di perdere studenti
A farne le spese saranno soprattutto i piccoli centri italiani: circa 3.000 Comuni, pari al 38% del totale (quota che sale al 46% nel Mezzogiorno), hanno un numero di alunni iscritti alle scuole primarie che è al di sotto di 125, la soglia minima che consente di mantenere aperta una “piccola scuola”. Circa 188mila bambini, pari all’8,4% della totalità nazionale, vanno ogni giorno in questi piccoli istituti scolastici che rischiano di scomparire. La maggior parte di queste scuole si trova nel Molise (la percentuale è del 31%), mentre il numero più basso è quello che riguarda le realtà dell’Emilia Romagna, dove la percentuale è quella del 3,2%.
Proprio a proposito di “piccole scuole” a inizio anno scolastico 2024-2025 è stata emblematica la storia dell’istituto delle Isole Tremiti che cercava disperatamente un insegnante, per poter permettere ai pochi bambini residenti di poter seguire le lezioni senza ogni volta dover raggiungere la terraferma. Di realtà come queste ce ne sono tante, che rischiano di scomparire se il calo di studenti dovesse essere davvero così importante.