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Riscatto gratuito della laurea Fonte foto: iStock

Riscatto gratuito della laurea: c'è l'emendamento in Parlamento

Arriva in Parlamento l'emendamento alla legge di Bilancio 2025 che prevede il riscatto gratuito della laurea: come funziona e tutte le novità

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

In Parlamento è stato depositato un emendamento alla legge di Bilancio 2025 per introdurre il riscatto gratuito della laurea. Ecco cosa prevede l’atto.

Cos’è il riscatto della laurea: come funziona

Il riscatto della laurea è un istituto che permette di valorizzare, ai fini pensionistici, il periodo del proprio corso di studi. Detto in altri termini, i laureati che possiedono determinati requisiti possono chiedere di ‘recuperare’ gli anni dell’università per andare in pensione prima o per avere un assegno pensionistico aumentato.

Questo riscatto, al momento, ha un costo e consiste nel versamento alla cassa previdenziale all’Inps di un importo destinato ai contributi previdenziali per gli anni di studio universitario, come se fossero stati invece impiegati al lavoro.

Il costo del riscatto dipende da alcune variabili, come l’anno in cui si è conseguita la laurea.

L’emendamento sul riscatto gratuito della laurea

Alla Camera è stato presentato un emendamento alla legge di Bilancio 2025 che prevede il riscatto gratuito della laurea.

Nel dettaglio, l’emendamento prevede: "In via sperimentale, per gli anni 2025 e 2026 è prevista la facoltà di riscatto dei periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario […] se esercitata entro il giorno antecedente il compimento del trentaseiesimo anno di età, avviene a titolo gratuito, con i relativi oneri finanziari posti a carico dello Stato".

Inoltre, si stabilisce che "l’onere di riscatto è determinato facendo riferimento ad una retribuzione o reddito figurativa, corrispondente al reddito minimo annuo da prendere in considerazione per il calcolo del contributo invalidità, vecchiaia e superstiti dovuto dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali".

Si aggiunge anche che il periodo di studi universitari riscattato "è valido sia per il diritto al trattamento previdenziale che per la misura dell’assegno".

Il costo previsto per l’attuazione di questo provvedimento è di "1.500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026".

Ovviamente, questa misura sarà valida solo nel caso in cui l’emendamento venga approvato e inserito ufficialmente nella legge di Bilancio 2025, che dovrà essere votata definitivamente (dunque avere il via libera di entrambe le camere) entro il 31 dicembre.

Il commento di Anief

"Le richieste del sindacato Anief per andare incontro ai lavoratori cominciano ad avere seguito anche in Parlamento: un emendamento presentato in queste ore alla Commissione Bilancio prevede infatti il riscatto gratuito della laurea, con esonero contributivo per under 30", hanno annunciato dall’Associazione nazionale insegnanti e formatori.

"Si tratta di una richiesta che il nostro sindacato propone in tutte le sedi da diverse tempo e ha rilanciato solo qualche giorno fa con una specifica petizione con cui si chiede il pensionamento a 60 anni", ha affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. "La richiesta – ha spiegato – prevede il massimo contributivo e il riscatto gratuito della laurea specifico per il personale docente e scolastico, peraltro particolarmente sottoposto a burnout, che con la legge Fornero è diventato il più vecchio in Europa e nel mondo".

Il presidente di Anief ha proseguito: "Già due anni fa, l’allora presidente dell’Inps Pasquale Tridico, si era detto favorevole spiegando che la sua adozione sarebbe ‘un intervento importante’ che già adottano altri Paesi moderni come la Germania. Il provvedimento costerebbe 1,5 miliardi, ma sarebbe un investimento anche per i giovani e un riconoscimento agli anni di studio dedicati dal personale scolastico per accedere alla professione come avviene già per gli ufficiali dell’esercito", ha concluso Marcello Pacifico.