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Sciopero scuola Fonte foto: iStock

Sciopero scuola 19 aprile: le motivazioni e la nota del ministero

Nuovo sciopero per il settore scuola nella giornata di venerdì 19 aprile: le motivazioni e la circolare del ministero dell'Istruzione e del Merito

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

È stato indetto un nuovo sciopero che riguarda il settore scuola per venerdì 19 aprile 2024. Ecco le motivazioni e tutto quello che c’è da sapere sulla circolare del ministero dell’Istruzione e del Merito sulla manifestazione di protesta.

Le motivazioni dello sciopero del 19 aprile 2024

Il SISA (Sindacato indipendente scuola e ambiente) ha proclamato uno sciopero “per tutto il personale docente, dirigente e ATA, di ruolo e precario, in Italia e all’Estero, per l’intera giornata di venerdì 19 aprile 2024″, si legge sulla circolare del ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).

Le motivazioni della protesta vanno dall’abolizione del concorso dei dirigenti scolastici all’impegno su ambiente e pace da parte del mondo della scuola. Di seguito tutti i motivi dello sciopero indicati dal SISA:

  • abolizione del concorso Dirigente scolastico e passaggio ad una figura elettiva sul modello universitario da parte del Collegio dei docenti da scegliere tra un suo membro, con laurea magistrale ed almeno 3 anni nel ruolo di primo collaboratore;
  • assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per tutti gli ordini di scuola con immediato ‘ope legis’;
  • creazione ruolo unico docente con uguale orario e salario in tutti i gradi di istruzione;
  • assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per tutti gli ordini di scuola del personale ATA;
  • concorso riservato ai DSGA F.F. con almeno 3 anni di servizio nel medesimo ruolo anche se privi di laurea;
  • fine alternanza scuola-lavoro;
  • recupero immediato inflazione;
  • introduzione studio dell’arabo, russo, cinese nelle scuole secondarie superiori;
  • ‘ope legis’ pensionamento volontario a partire dal 2024/2025;
  • impegno per l’ambiente ed il clima insieme agli studenti e alle studentesse (giornata climatica Fridays for Future; pace in tutto il globo, dal Medioriente all’Europa orientale al Pacifico).

Per quanto riguarda l’ultimo punto, oltre al sindacato SISA anche il movimento ambientalista Fridays for future scenderà in piazza il 19 aprile per lo sciopero globale del clima. “Abbiamo bisogno di riprenderci il futuro. Di agire per il benessere collettivo, fermando i progetti fossili confermati con il Piano Mattei, come il raddoppio del gasdotto Tap, realizzando qui come altrove una transizione a pianificazione democratica”, hanno spiegato da Fridays for future, come riportato da ‘Sky TG24’.

La circolare del ministero sullo sciopero della scuola

Quando viene indetto uno sciopero dai sindacati del settore scuola, il ministero dell’Istruzione e del Merito invia una circolare agli Uffici scolastici regionali per informarli e per dare loro tutte le direttive per procedere, visto che questo tipo di proteste interessano il “servizio pubblico essenziale istruzione”.

Come riportato sulla circolare dell’11 aprile, che ha annunciato lo sciopero indetto dal SISA per l’intera giornata di venerdì 19 aprile, “affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali” gli Uffici scolastici regionali sono “invitati ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione degli scioperi alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, ai lavoratori”.

E ancora: “Le istituzioni scolastiche avranno cura di adottare tutte le soluzioni a loro disponibili (esempio: pubblicazione su sito web della scuola, avvisi leggibili nei locali della scuola, eccetera) in modo da garantire la più efficace ottemperanza degli obblighi previsti in materia di comunicazione. Per lo stesso motivo la presente nota verrà pubblicata tra le news del sito web” del MIM.

Nella circolare il Ministero dell’Istruzione ha anche ricordati che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”. Le informazioni che dovranno arrivare al dicastero sono:

  • numero del personale scioperante;
  • numero del personale;
  • numero del personale assente per altri motivi;
  • numero delle strutture interessate dallo sciopero espresse nel numero di plessi e di classi in cui si è registrata la totale e/o parziale riduzione del servizio.

Al termine della rilevazione, sarà cura del Ministero rendere noti i “dati complessivi di adesione trasferendoli sull’applicativo Gepas del Dipartimento Funzione pubblica e pubblicandoli nella sezione Diritto di sciopero”.