Un anno sabbatico ogni 5 per gli insegnanti: proposta in Italia
Mentre cresce il dibattito sul pensionamento a 60 anni dei docenti, c'è chi propone un anno sabbatico ogni cinque di lavoro per gli insegnanti
Quello dell’insegnante è un mestiere logorante, che stanca? Questo è quello che ipotizzano non solo diversi docenti, che hanno anche lanciato una petizione online per chiedere che questa professione possa accedere al pensionamento anticipato, proprio perché insegnare stanca troppo e logora chi lo fa. C’è chi, invece, ha avuto un’altra idea: perché non garantire un anno sabbatico ogni 5 a tutti gli insegnanti in Italia? In questo modo potrebbero riposarsi e tornare dopo 12 mesi di assenza con rinnovata energia a insegnare in classe.
La proposta dell’anno sabbatico per gli insegnanti
Terry Marinuzzi è un’insegnante pugliese filosofa che è tornata “felicemente all’insegnamento”, dopo anni di lavoro nel mondo dello spettacolo, perché negli anni della pandemia “sentivo di poter dare qualcosa ai ragazzi in un momento di difficoltà”, come ha raccontato in un’intervista a ‘La Stampa’. La docente di sostegno “per scelta” al Liceo Artistico De Nittis Pascali di Bari ha lanciato l’idea di dare un anno sabbatico ogni 5 anni a tutti i docenti.
“Se gli insegnanti avessero la possibilità ogni 5 anni di fare un anno di ricerca o di staff tornerebbero in aula molto più carichi”. La sua proposta è semplice ed è dettata dagli anni di esperienza all’interno del sistema scolastico del nostro Paese: “La scuola ora è un’azienda, deve lavorare sull’orientamento, sulla dispersione, su diversi progetti che integrano l’offerta formativa. Si affidano incarichi di staff di collaborazione del dirigente a chi insegna. E se invece si desse la possibilità a turno, su base volontaria di farlo a tempo pieno e fermarsi con l’insegnamento?”.
L’anno sabbatico migliora la qualità del lavoro
L’insegnante di sostegno pugliese, durante a sua intervista a ‘La Stampa’, ha aggiunto: “Non è una questione di età ma di qualità del lavoro che non può essere svolto troppo a lungo e soprattutto ininterrottamente. È un lavoro usurante e impegnativo dal punto di vista fisico, emotivo e psicologico. Totalizzante. Chi insegna da 30 anni e non si è mai fermato è molto provato, è come se avesse figli piccoli per decenni. Ne ha la responsabilità totale e continua. Deve essere sempre trainante”.
La docente ha “53 anni e mi sento fresca perché prima di tornare ad insegnare ho fatto altri lavori e continuo a coltivare altri interessi”. Per altri professori, però, avere un anno sabbatico potrebbe aiutare a migliorare la qualità dell’insegnamento e a poter dare di più ai ragazzi in classe e alla scuola in cui lavorano. A prescindere dall’età del docente.
Insegnare stanca: pensionamento anticipato o anno sabbatico?
Quello dell’insegnante è un lavoro che stanca e che richiede un continuo investimento fisico, emotivo e psicologico. La proposta di dare ai docenti un anno sabbatico ogni cinque di lavoro deriva dal dibattito attualmente in corso nel sistema scolastico. Anief, l’associazione professionale e sindacale di docenti e ricercatori in formazione, ha lanciato una petizione, che ha già raccolto più di 80mila firme, per chiedere il pensionamento dei docenti a 60 anni (oggi, infatti, si lasci il lavoro dopo 44 anni di contributi o a quasi 68 anni di età).
‘La Stampa’ ha riportato le parole di Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, in merito alla questione: “Nella scuola abbiamo più di 235 mila lavoratori con oltre 60 anni di età, hanno in media tra i 40 e i 50 anni più degli alunni: si tratta di uno dei gap generazionali più alti a livello mondiale ed è un record che non fa bene all’apprendimento dei giovani in formazione. Chiediamo sempre più con forza il riconoscimento del burnout per il personale scolastico e dunque nuove regole per andare in pensione a 60 anni. La nostra è una categoria che oltre una certa età non è più compatibile con gli obiettivi educativi”.