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Bimbo sovrappeso Fonte foto: iStock

Un bimbo su 5 in sovrappeso, ma una scuola su 2 è senza palestra

In Italia un bimbo su 5 è in sovrappeso ma più di una scuola su 2 non possiede una palestra all'interno del plesso: l'allarme della Fondazione Mesit

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

In Italia un bimbo su 5 è in sovrappeso. Tuttavia, nel nostro Paese l’attenzione all’attività fisica, in particolare quella svolta a scuola, è scarsa. Il che si riscontra anche nelle strutture scolastiche, dove più di un istituto su 2 è senza palestra. E anche nelle scuole attrezzate per lo sport, le ore di educazione fisica inserite nei programmi scolastici non sono mai più di 2 a settimana. Tutti i numeri.

Quasi il 20% dei bambini italiani è in sovrappeso

In Italia il 19% dei bambini tra gli 8 ed i 9 anni è in sovrappeso e il 9,8% è obeso. È quanto emerso durante l’evento “Salute in azione. Lo sport per un futuro sano e sostenibile”, promosso dal network PreSa (Prevenzione e Salute) e dalla Fondazione Mesit (Medicina Sociale e Innovazione Tecnologica) con il patrocinio della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma e dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e realizzato con il contributo non condizionante di Sanofi.

Secondo gli esperti, il problema non sta solo nella cattiva alimentazione, ma soprattutto nella vita sedentaria condotta da molti bambini italiani che non svolgono attività fisica. L’attenzione per lo sport in età infantile è scarsa, e questo si può osservare anche a scuola: meno di un istituto su 2 possiede una palestra all’interno del plesso scolastico, e il tempo dedicato all’educazione motoria non supera mai le 2 ore a settimana.

L’importanza dello sport a scuola

“È un paradosso che non si parli di sport in tempi in cui il dibattito sulla carenza di risorse per il servizio sanitario nazionale è particolarmente acceso e l’attenzione alla sostenibilità del servizio sanitario è massima”, ha commentato Marco Trabucco Aurilio, presidente di Fondazione Mesit, come riportato da ‘Ansa’.

Come sottolineato da Trabucco Aurilio, secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), la mancata attività fisica “contribuisce al 6% dei decessi al mondo”, il che la rende “il quarto fattore di rischio per la mortalità globale”.

Per quanto riguarda lo sport scolastico, il presidente di Fondazione Mesit ha ricordato uno studio dell’Università di Milano-Bicocca che ha mostrato che ogni euro investito nell’attività fisica a scuola “genera risparmi per 2-3 euro nei costi sanitari diretti e indiretti a lungo termine”.

E ha aggiunto: “Tutti questi dati ci dimostrano quanto sia importante agire sugli stili di vita, soprattutto tra i più giovani“.

In Italia solo il 46% delle scuole ha una palestra

Il problema è che solo il 46% delle scuole d’Italia possiede delle palestre idonee per far svolgere attività motoria agli studenti. E la maggior parte degli istituti che non le hanno sono nel Meridione.

“Bene il Governo che nel 2024 ha stanziato 335 milioni di euro per il miglioramento delle palestre, destinando il 72% delle risorse al Mezzogiorno”, ha continuato Trabucco Aurilio.

A scuola solo 2 ore di Educazione fisica

Ma per il presidente di Fondazione Mesit il problema non risiede solo nella carenza strutturale degli istituti scolastici italiani: “Critico è anche l’aspetto della scarsa valorizzazione della materia Educazione fisica a scuola – ha affermato -. I nostri ragazzi ne svolgono solo 2 ore a settimana, ben meno di quanto raccomandi l’Oms”.

Per questo è importante “spingere decisori e cittadini a investire di più nello sport”, che Trabucco Aurilio ha definito “un’arma decisiva per la salute della popolazione e la sostenibilità del Paese”.