
Università a rischio in Italia: l'allarme del rettore Montanari
Ospite a 'In altre parole' Tommaso Montanari parla dello stato delle università in Italia e lancia l'allarme: perché per il rettore sono a rischio
Il rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, intervistato da Massimo Gramellini nella puntata di domenica 2 marzo di In altre parole, ha espresso la propria preoccupazione sullo stato delle università in Italia e ha lanciato l’allarme: “Un professore su due è precario e il precariato è nemico della critica”.
- Montanari: "Un prof universitario su due è preario"
- Montanari contro la ministra dell'Università Bernini
- Montanari lancia l'allarme sulle università
Montanari: “Un prof universitario su due è preario”
“Non è come dice la ministra Bernini. Quest’anno, e temo anche l’anno prossimo, le università italiane non assumeranno nessuno. Diciamo ad una generazione: ‘dovete prendere e andare all’estero’. Questo è un fatto”. A parlare è Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, ospite a In altre parole su La7.
Montanari, partendo dal suo nuovo libro ‘Libera università’, ha fatto una lunga riflessione sullo stato attuale degli atenei italiani partendo dal precariato. “I precari reggono il 48% della didattica delle università italiane – ha spiegato -. Questo significa che un professore universitario su due è precario. E come fa a reggersi un sistema universitario così? Mi sembra profondamente ingiusto”.
Secondo il rettore, un’università fatta di precari non è libera: “È un sistema che impedisce che la ricerca sia realmente libera, perché tu per mangiare dipendi dal tuo maestro o da quello che ti dà lo stipendio, quindi non lo puoi contraddire”.
Il precariato, sia nell’università che in tutti gli altri ambiti, “è nemico della critica“, ha dichiarato Montanari, e “distrugge delle vite, soprattutto quelle delle donne”.
Montanari contro la ministra dell’Università Bernini
Tornando alle parole della ministra Anna Maria Bernini, che anche il primo marzo a Bologna ha ribadito che sono state stanziate “più risorse agli atenei” e sono stati “sbloccati e finanziati i contratti di ricerca”, Montanari ha commentato: “La ministra dice che non ci sono i tagli. Accanto a un taglio che c’è stato, c’è stato il fatto che lo scatto Istat degli stipendi dei professori è stato addossato alle università. Non lo vogliamo chiamare taglio? Il risultato è comunque che i bilanci delle università si trovano con molti soldi in meno“.
Montanari lancia l’allarme sulle università
Tomaso Montanari ha proseguito elencando “altri segnali preoccupanti”. Tra questi, “chi dice che i rettori non devono essere più eletti dalle comunità ma nominati dal governo viene nominato in una commissione per la revisione dell’autonomia”.
E ancora, “si dice – lo dice il vicepresidente americano che si va ad applaudire all’insediamento – che le università sono il nostro nemico: ‘The university are the enemy’, ha detto J.D. Vance. Per lui sono un nemico perché qui si alimenterebbe il pensiero della diversità, che è quello che devono fare le università. Come diceva Virginia Woolf, ‘le università sono i luoghi dove si impara a comprendere l’altro'”.
Il rettore ha aggiunto: “Ora va molto l’idea che le università devono essere luoghi di difesa della civiltà occidentale. Secondo me, invece, l’università decostruire l’identità occidentale, discuterla, farci capire cos’è, le sue contraddizioni, metterla in discussione, non difenderla. L’università è un luogo di pensiero libero“.
Tomaso Montanari ha concluso: “I governi costituzionali, in genere, capiscono che è anche a loro vantaggio avere qualcuno su cui non comandano. Io temo che molti governi occidentali inizino a pensare che meno dissenso c’è e meglio è. E questo è un gran pericolo”.