Valditara-Fondazione Cecchettin, protocollo firmato: cosa prevede
Firmato il protocollo tra il ministro Giuseppe Valditara e la Fondazione Giulia per la promozione della "cultura del rispetto" a scuola: cosa prevede
Mercoledì 8 gennaio, il ministro Giuseppe Valditara e Gino Cecchettin hanno firmato il protocollo d’intesa tra il ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e la Fondazione Giulia Cecchettin. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di “educare al rispetto” ragazzi e ragazze a partire dai banchi di scuola. Ecco cosa prevede.
MIM e Fondazione Giulia: firmato il protocollo per le scuole
Era stato annunciato il 4 dicembre scorso. Adesso il protocollo tra il ministero dell’Istruzione e la Fondazione Giulia Cecchettin è diventato realtà. Il ministro Giuseppe Valditara e Gino Cecchettin hanno siglato un accordo di collaborazione per promuovere la “cultura del rispetto” nelle scuole italiane.
“Abbiamo mantenuto l’impegno preso”, ha commentato Valditara. Il protocollo firmato ha come fine principale quello di “promuovere la cultura del rispetto nei confronti delle donne”, ha spiegato il responsabile dell’Istruzione. Che ha proseguito: “L’accordo sarà particolarmente importante per arricchire sempre di più le Linee guida sull’educazione civica, improntate, fra l’altro, al rispetto nei confronti della donna, la valorizzazione della figura femminile, e al contrasto ad ogni violenza”.
Il ministro ha concluso: “Dobbiamo essere consapevoli che femminicidi, violenza e discriminazioni nei confronti delle donne devono essere banditi dalla nostra cultura e dalla nostra società. Ed è per questo che credo molto nell’importanza di questa collaborazione”.
Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa nel novembre del 2023, ha ringraziato il ministro Valditara “per aver dato seguito alla promessa di firmare questo protocollo”. Si tratta di “un passo importante – ha proseguito – per iniziare un percorso di sensibilizzazione e formazione delle nuove generazioni verso una cultura del rispetto e a relazioni sane, cercando di affrancarsi da quelli che sono gli stereotipi di genere e la violenza di genere, e verso una società più inclusiva”.
Cecchettin ha anche sottolineato che la Fondazione Giulia è in cerca di collaborazioni con altri enti e fondazioni, perché “solo unendo le forze riusciremo ad ottenere risultati più concreti”. L’appello è stato rilanciato da Valditara: “Ben volentieri il ministero accoglierà il contributo e la disponibilità di associazioni, enti e altre realtà che vogliono combattere insieme a noi questa importante battaglia di civiltà”.
Cosa prevede il protocollo tra ministero e Fondazione Giulia
Come si legge nel testo dell’accordo, il protocollo prevede che il MIM e la Fondazione Giulia, nel quadro delle rispettive competenze, intendono avviare una collaborazione volta alla definizione di progettualità per supportare le studentesse e studenti delle scuole di ogni ordine e grado a:
- affermare la cultura del rispetto verso ogni persona e, in particolare, del rispetto verso le donne;
- affrontare e superare le criticità nelle relazioni di genere, sia nel contesto scolastico che in quello esterno;
- contrastare ogni forma di violenza di genere, in particolare quella maschile sulle donne;
- valorizzare relazioni paritarie e promuovere la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo e non violento;
- trasmettere il valore del rispetto per ogni essere umano, della vita, della libertà e dell’autodeterminazione.
In questo contesto, anche la formazione dei docenti sarà fondamentale. L’impegno, infatti, è anche quello di “promuovere corsi di formazione su scala nazionale rivolti al personale docente delle scuole di ogni ordine e grado, anche avvalendosi della collaborazione con organismi ed enti di ricerca (università, Indire), organizzazioni e reti nazionali con comprovata esperienza nell’educazione al rispetto delle differenze, alla cultura della nonviolenza e per il contrasto agli stereotipi”.
Diffondere nelle scuole esempi di buone pratiche anche attraverso il ricorso al ‘peer tutoring‘ e alla ‘peer education‘, promuovere e organizzare gruppi di lavoro/discussione tra studentesse e studenti sono altri scopi contenuti nel protocollo.
Nel documento si stabilisce anche che un comitato paritetico costituito da quattro esperti non retribuiti (due del MIM, due della fondazione) coordinerà e monitorerà le iniziative, valuterà i progetti e le iniziative, anche sulla base di specifiche esigenze in contesti particolarmente vulnerabili dal punto di vista sociale.
Il protocollo avrà durata triennale. Inoltre nell’accordo si specifica che “dall’attuazione del protocollo e dalle relative attività non possono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del ministero dell’Istruzione e del Merito e delle istituzioni scolastiche coinvolte”.