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Valditara Fonte foto: ANSA

Perché i genitori devono tornare a dire "no" (secondo Valditara)

“I genitori devono tornare a dire dei ‘no’ ai propri figli", ha detto Giuseppe Valditara: perché è necessario secondo il ministro dell'Istruzione

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditarai genitori devono tornare a dire dei ‘no’ ai propri figli”. Ecco perché.

Valditara e la cultura del rispetto

Il ministro Valditara ha rilasciato una lunga intervista a ‘La Verità’ dove ha parlato delle misure adottate dal ministero dell’Istruzione e del Merito per contrastare la violenza sulle donne a partire dai banchi di scuola.

La violenza contro le donne si sconfigge diffondendo innanzitutto la cultura del rispetto“, ha detto l’inquilino del dicastero di viale Trastevere. E l’educazione al rispetto è l'”importante novità” prevista nelle nuove Linee guida sull’Educazione civica, dove “l’educazione al rispetto verso le donne” è inserita “tra gli obiettivi di apprendimento” degli studenti.

Dunque, così “come si apprende Leopardi o come si apprendono i logaritmi – ha specificato Valditara -, all’interno dei curricula gli studenti dovranno imparare l’educazione al rispetto verso le donne“.

Per fare questo, ha proseguito il ministro, “dobbiamo offrire ai docenti una formazione adeguata su queste tematiche”, oltre a “prevedere un monitoraggio di questo nuovo percorso sui risultati ottenuti”.

Protocollo tra ministero dell’Istruzione e Fondazione Giulia

Giuseppe Valditara ha iniziato il discorso raccontando dell’incontro che ha avuto la scorsa settimana con Gino Cecchettin, il padre di Giulia, vittima di femminicidio. “Ci siamo visti – ha affermato – e abbiamo individuato una comune e forte volontà di lottare insieme contro la violenza sulle donne”.

La collaborazione tra il ministero dell’Istruzione e la Fondazione Giulia, istituita in memoria di Giulia Cecchettin, si attuerà in un protocollo “che sarà probabilmente firmato all’inizio del prossimo anno”, ha assicurato Valditara.

In questo protocollo, ha comunicato il ministro, saranno inserite “una serie di iniziative” che “renderanno sempre più concreta quella forte innovazione che per la prima volta in Italia prevede obbligatoriamente, all’interno dell’Educazione civica, l’educazione al rispetto e in specie al rispetto verso la donna”.

Il ruolo dei genitori, che “devono tornare a dire ‘no'”

Secondo il ministro Valditara, però, per contrastare la violenza sulle donne non basta l’educazione scolastica, ma serve anche quella familiare. “Dobbiamo ridare autorevolezza ad entrambi genitori”, genitori che “devono tornare a dire dei ‘no’ ai propri figli”. Perché, ha aggiunto, “i femminicidi e le violenze sessuali dipendono anche dalla grave immaturità di chi non sa sopportare i ‘no‘”.

Scuola, famiglia e istituzioni devono “lottare duramente” insieme contro la “concezione culturale” del “machismo”, che “è sinonimo di prepotenza, prevaricazione, che considera la donna un oggetto”, ha evidenziato Valditara. “Il femminicidio – ha proseguito – è la punta dell’iceberg: dobbiamo sciogliere l’iceberg”.

Valditara aveva già posto l’attenzione sull’importanza del dire ‘no’ ai figli a margine dell’incontro con Gino Cecchettin. In quell’occasione aveva detto: “Riteniamo che sia importante, fondamentale, affermare la cultura del rispetto che è alla base di qualsiasi lotta contro ogni violenza, in particolare contro la violenza sulle donne, e affermare anche – e qui le famiglie devono darci una mano perché occorre un grande cambiamento culturale – il valore del ‘no’. I giovani abituati a non sopportare il ‘no’, a non capire che ci sono dei limiti, rischiano di essere dei giovani che poi non sanno rispettare l’altro”.