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Temporale: testo, parafrasi e commento della poesia

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Giovanni Pascoli, figura centrale della letteratura italiana tra Ottocento e Novecento, ha saputo cogliere con sensibilità unica i dettagli della natura, trasformandoli in simboli profondi dell’esperienza umana. La sua poesia “Temporale” ne è un esempio emblematico, in cui un fenomeno atmosferico diventa metafora di stati d’animo e riflessioni esistenziali.

Temporale: testo e parafrasi

Testo:

Un bubbolìo lontano…
Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.

Parafrasi:

Si ode in lontananza il brontolio di un tuono… All’orizzonte, verso il mare, il cielo si tinge di rosso, come se fosse infuocato; verso la montagna, invece, è nero come la pece, con brandelli di nubi chiare: in mezzo a questo nero si distingue un casolare, simile a un’ala di gabbiano.

Temporale: il significato della poesia

“Temporale” è una poesia composta da Giovanni Pascoli nel 1891 e inserita nella raccolta “Myricae”, nella sezione “In campagna”. Questo periodo della produzione pascoliana è caratterizzato da una profonda attenzione alla natura e ai suoi fenomeni, utilizzati come specchio dell’interiorità umana. Il componimento descrive l’approssimarsi di un temporale attraverso immagini vivide e sensazioni uditive e visive. Il “bubbolìo lontano” del tuono preannuncia l’arrivo della tempesta, mentre i contrasti cromatici tra il rosso infuocato dell’orizzonte marino e il nero pece del cielo montano delineano un’atmosfera di tensione e inquietudine. In questo scenario, l’immagine del casolare bianco, paragonato a un’ala di gabbiano, rappresenta un elemento di speranza e rifugio, un simbolo di protezione in mezzo alla tempesta imminente.

Il temporale, dunque, non è solo un evento naturale, ma diventa metafora delle difficoltà e delle paure che l’uomo affronta nella vita. Il casolare, spesso associato al concetto di “nido” nella poetica pascoliana, simboleggia la famiglia e la ricerca di sicurezza di fronte alle avversità. L’ala di gabbiano, con la sua capacità di librarsi sopra la tempesta, suggerisce l’idea di una possibile liberazione o superamento delle difficoltà.

Temporale: analisi e figure retoriche

La poesia è composta da sette versi settenari, suddivisi in due strofe: la prima costituita da un solo verso e la seconda da sei versi. Lo schema metrico presenta una rima irregolare: ABCBCCA. Questa struttura conferisce al componimento un ritmo incalzante, che riflette l’imminenza del temporale.

Pascoli utilizza una serie di figure retoriche per arricchire il testo, rendendolo visivamente e sonoramente evocativo. L’onomatopea è subito evidente nel termine “bubbolìo” nel primo verso, che riproduce il suono cupo e lontano del tuono, immergendo il lettore nell’atmosfera tempestosa e anticipando l’arrivo del temporale. A questa si aggiunge l’allitterazione delle consonanti “b” e “l” in “bubbolìo lontano”, che amplifica ulteriormente l’effetto sonoro del tuono, creando una musicalità che richiama il rumore sordo e prolungato del temporale in avvicinamento. L’accostamento dei suoni sembra voler catturare non solo l’udito del lettore, ma anche il suo immaginario emotivo.

La similitudine presente nell’espressione “come affocato” paragona l’orizzonte rosseggiante a qualcosa di infuocato. Questa immagine enfatizza l’intensità visiva del cielo, suggerendo un paesaggio vivo, quasi in tumulto, come se la natura stessa si preparasse a un evento straordinario. Il “nero di pece”, invece, è una metafora che descrive il cielo sopra la montagna, suggerendo un’oscurità densa, minacciosa e opprimente. Allo stesso tempo, l’immagine degli “stracci di nubi chiare” rappresenta le nuvole sparse e sfilacciate, quasi fossero brandelli di tessuto sospesi nel cielo, a sottolineare la caoticità e l’imprevedibilità del temporale.

Un’altra figura rilevante è l’analogia tra il casolare e l’ala di gabbiano. Quest’accostamento, che non ha un nesso logico immediato, crea un’immagine suggestiva e poetica. Il casolare, piccolo e isolato nel panorama tempestoso, diventa simbolo di rifugio e protezione, mentre l’ala di gabbiano evoca libertà e la capacità di affrontare la tempesta librandosi sopra di essa. Questa immagine non solo unisce l’idea di sicurezza e leggerezza, ma suggerisce anche un senso di speranza e resilienza di fronte alle difficoltà della vita.

Attraverso queste figure retoriche, Pascoli non si limita a descrivere un evento atmosferico, ma riesce a trasmettere emozioni e a trasformare un fenomeno naturale in un quadro simbolico e universale.

L’uso dei colori è particolarmente significativo: il rosso simboleggia la violenza e l’intensità del temporale imminente, ma può anche richiamare il calore e la passione, creando un contrasto emotivo nel lettore. Nero invece rappresenta la paura, la morte e l’ignoto, enfatizzando l’atmosfera cupa e minacciosa del paesaggio pre-tempesta. Il bianco è associato al casolare e all’ala di gabbiano, evoca purezza, speranza e protezione, offrendo un contrasto rassicurante rispetto all’oscurità circostante.

La punteggiatura svolge un ruolo fondamentale nel creare suspense e ritmo:

  • Punti di sospensione: dopo il primo verso, suggeriscono un’attesa e una tensione crescente, come se il tempo stesso fosse sospeso nell’attesa del temporale.
  • Due punti: ricorrono frequentemente nella seconda strofa e servono a introdurre descrizioni o immagini visive, creando un effetto di chiarezza e immediatezza.

L’atmosfera della poesia è costruita attraverso una serie di contrasti. Il “rosseggiare” del mare contro il “nero di pece” della montagna simboleggia l’opposizione tra due forze, una calda e dinamica, l’altra oscura e statica. Anche la contrapposizione tra le nuvole chiare e il cielo scuro contribuisce a intensificare il senso di conflitto naturale, riflettendo il tumulto interiore che spesso caratterizza la poetica pascoliana.

La simbologia nella poesia

La poesia “Temporale” è un esempio perfetto del simbolismo pascoliano. Il temporale non è solo un fenomeno atmosferico, ma si carica di significati più profondi. Rappresenta le inquietudini dell’animo umano, le paure del quotidiano e il senso di precarietà della vita. L’immagine del casolare, benché piccola e quasi trascurabile nel paesaggio, assume una rilevanza simbolica come luogo di rifugio, di calore familiare e di sicurezza in un mondo incerto. Anche l’ala di gabbiano richiama una dimensione simbolica. Il gabbiano è un uccello che vive a stretto contatto con il mare, ma che sa anche volare alto, lontano dalle turbolenze delle acque. Associarlo al casolare sembra suggerire l’idea di una forza che permette di affrontare le avversità, librandosi al di sopra delle tempeste della vita.

“Temporale” di Giovanni Pascoli è una poesia che, con la sua brevità, riesce a condensare una straordinaria ricchezza di significati. Attraverso un sapiente uso di figure retoriche, immagini e simboli, il poeta trasforma un semplice evento naturale in una riflessione universale sull’uomo e sulla natura. Il temporale diventa così metafora della vita stessa, con i suoi momenti di oscurità e tensione, ma anche con la presenza di un rifugio e di una speranza che resiste, come il casolare bianco immerso nel buio. Questa poesia, come molte altre di Pascoli, invita il lettore a guardare oltre l’apparenza dei fenomeni naturali, per coglierne il significato più profondo, in un dialogo continuo tra uomo e natura.