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Cos'è il romanzo: storia e caratteristiche

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il romanzo è una delle forme narrative più diffuse e apprezzate della letteratura, un genere che consente di esplorare profondamente la psicologia dei personaggi, le dinamiche sociali e le sfumature della vita umana. Con la sua struttura complessa e la capacità di sviluppare storie articolate, il romanzo ha acquisito un ruolo di primo piano nella letteratura mondiale, diventando lo strumento privilegiato per narrare vicende che spaziano dal quotidiano all’epico, dal realismo alla fantasia. La sua storia e le sue caratteristiche ci rivelano molto sulle epoche che lo hanno prodotto e sugli autori che lo hanno scritto, facendo del romanzo uno specchio dell’umanità e delle sue trasformazioni.

La storia del romanzo: come ha avuto origine

La storia del romanzo è lunga e articolata, con origini che risalgono all’antichità. Sebbene non esistesse un genere simile a quello che conosciamo oggi, alcune opere dell’antica Grecia e Roma, come le Metamorfosi di Apuleio, presentano elementi proto-narrativi che anticipano alcuni aspetti del romanzo. Tuttavia, è nel Medioevo che si sviluppano le prime narrazioni più simili al romanzo, sotto forma di racconti epici, leggende e romanzi cavallereschi, come il Roman de la Rose o le storie dei cavalieri della Tavola Rotonda. Questi testi medievali, scritti in versi e poi in prosa, rappresentano un passaggio fondamentale, in cui la narrazione si trasforma gradualmente da mito collettivo a racconto individuale.

Il vero romanzo moderno, però, trova le sue radici nel periodo rinascimentale e si afferma pienamente durante l’Età dei Lumi. In questo contesto, il romanzo diventa uno strumento per esplorare le condizioni sociali e le aspirazioni individuali, spesso con una forte componente realistica. Romanzi come il Don Chisciotte di Cervantes (considerato uno dei primi esempi di romanzo moderno) e Robinson Crusoe di Daniel Defoe esprimono questa transizione verso una narrativa più personale e riflessiva, che si allontana dai miti e dagli eroi medievali per concentrarsi su personaggi e vicende umane, con i loro difetti e ambiguità.

Durante il XIX secolo, il romanzo vive un periodo d’oro con l’avvento del romanzo realistico e del romanzo sociale. Autori come Charles Dickens, Honoré de Balzac e Lev Tolstoj utilizzano il romanzo per descrivere la società, le sue ingiustizie e le sue dinamiche. In Italia, Alessandro Manzoni scrive I Promessi Sposi, un’opera che rappresenta un punto di riferimento per il romanzo italiano e un modello di romanzo storico e realista. Questo periodo vede anche la nascita del romanzo psicologico e del romanzo naturalista, che mirano a esplorare non solo gli eventi esterni, ma anche le motivazioni e i conflitti interiori dei personaggi.

Nel Novecento, il romanzo subisce ulteriori trasformazioni con l’avvento del romanzo sperimentale e del romanzo moderno. Autori come James Joyce e Marcel Proust introducono nuove tecniche narrative, come il flusso di coscienza, che permette di entrare profondamente nella mente dei personaggi. Il romanzo diventa uno strumento di analisi esistenziale e psicologica, allontanandosi dalle trame lineari e dai finali risolutivi per esplorare l’incertezza e la complessità della vita moderna. Questo sviluppo porta alla nascita del romanzo postmoderno, caratterizzato da una visione più frammentata e relativista della realtà, in cui la narrazione stessa diventa oggetto di riflessione.

Le caratteristiche del romanzo

Il romanzo si distingue da altre forme narrative per una serie di caratteristiche peculiari che ne definiscono la struttura e l’obiettivo. Una delle prime caratteristiche distintive è la lunghezza: a differenza della novella o del racconto breve, il romanzo si sviluppa su più pagine e richiede al lettore un maggiore investimento di tempo e attenzione. Questa lunghezza permette al romanzo di approfondire i dettagli della trama, l’evoluzione dei personaggi e la descrizione degli ambienti, creando un mondo narrativo complesso e immersivo.

Un’altra caratteristica fondamentale del romanzo è la complessità della trama. A differenza di racconti più brevi, il romanzo può sviluppare trame intricate e multiple, intrecciando storie secondarie e sottotrame che arricchiscono la narrazione principale. Questo permette agli autori di rappresentare una molteplicità di esperienze e punti di vista, rendendo il romanzo uno strumento versatile e adatto a esplorare la complessità della condizione umana.

Il romanzo, inoltre, è noto per la profondità psicologica con cui vengono trattati i personaggi. A differenza delle opere teatrali o delle poesie, dove spesso i personaggi incarnano ruoli o simboli specifici, nel romanzo essi assumono una personalità complessa e realistica, che evolve nel corso della narrazione. Questa evoluzione consente al lettore di entrare nella mente dei protagonisti, esplorandone le emozioni, le contraddizioni e i conflitti interiori. Questo approccio psicologico è particolarmente evidente nei romanzi del XIX e XX secolo, dove la riflessione interiore e il monologo interiore diventano strumenti narrativi privilegiati.

Dal punto di vista stilistico, il romanzo si caratterizza per la varietà dei registri e dei linguaggi. A seconda dell’epoca e dell’autore, il romanzo può spaziare dal linguaggio elevato e poetico a quello colloquiale e quotidiano, rappresentando così la realtà sociale e linguistica dei personaggi e dei contesti descritti. Inoltre, il romanzo permette di alternare diversi punti di vista narrativi, come la prima persona, che offre una visione soggettiva, o la terza persona, che consente un’osservazione più distaccata e oggettiva.

Infine, una caratteristica importante del romanzo è la sua capacità di esplorare tematiche universali e sociali. Grazie alla sua versatilità, il romanzo può trattare un’infinità di temi, dalle questioni etiche e morali alle problematiche sociali e politiche, passando per l’indagine psicologica e l’esplorazione filosofica. Il romanzo realistico, per esempio, cerca di rappresentare la società con precisione, analizzando problemi come la povertà, l’ingiustizia e le dinamiche di classe. Il romanzo storico, invece, rivisita eventi e figure del passato per proporre una riflessione su temi di attualità, mentre il romanzo psicologico si concentra sulle sfumature della mente umana.