Le citazioni di: George Orwell

Lo scrittore George Orwell

George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, nasce il 25 giugno 1903 a Motihari, in India. Giornalista, saggista, nonché attivista politico, è considerato uno dei maggiori autori del ‘900. Suo padre è un funzionario dell’amministrazione britannica. All’età di circa un anno si trasferisce in Inghilterra, insieme alla madre e alla sorella maggiore. Frequenta l’Eton College, considerato il più prestigioso del Regno Unito. Interrompe gli studi all’età di 22 anni per seguire le orme del padre e la carriera come funzionario del Regno Unito.

Orwell si arruola nella Polizia Imperiale e presta servizio in Birmania, nella città di Mandalay. La sua professione però non lo soddisfa: trova sempre più difficile lavorare in un contesto imperialista e si sente a disagio nello svolgere il suo ruolo di natura repressiva. Pertanto nel 1928 si dimette: nel 1934 vede la luce il romanzo Giorni in Birmania, ispirato alla sua esperienza in terra birmana. Si trasferisce dapprima a Parigi e poi a Londra. Riesce a mantenersi grazie a lavori molti umili: ottiene successivamente un lavoro come recensore nel giornale New Statesman and Nation, e nel 1932 inizia a lavorare come maestro elementare per alcune scuole private.

Nel 1935 pubblica il suo primo romanzo di rilievo, La figlia del reverendo. Nel 1937 viene pubblicato La strada di Wigan Pier. Si tratta di un lavoro nel quale George Orwell documenta le condizioni di vita della classe operaia nell’Inghilterra industriale del tempo. Dopo essersi sposato, il 9 giugno 1936, partecipa alla Guerra Civile spagnola, arruolandosi contro Francisco Franco nel Partito Operaio di Unificazione Marxista (PUOM). Viene ferito in battaglia da un cecchino franchista ed è dunque costretto a riparare a Barcellona. Nel frattempo il PUOM viene messo in minoranza dal Partito Comunista spagnolo, con tanto di punizioni e rastrellamenti verso gli ex compagni alleati: George Orwell decide dunque di tornare in Inghilterra.

L’esperienza in Spagna segna profondamente Orwell: matura in questo periodo la ferma opposizione verso ogni totalitarismo e la sua adesione al socialismo democratico. Scrive anche un libro, Omaggio alla Catalogna, in cui racconta la sua esperienza di combattente contro il franchismo, ma anche la deriva stalinista presa dai comunisti spagnoli conto il PUOM e gli anarchici. Dopo una breve partecipazione, con il grado di sergente, nella Seconda Guerra Mondiale, cura per la BBC alcune trasmissioni di propaganda per l’India.

Tra il 1945 e il 1948 vengono pubblicate le due opere che consacrano definitivamente George Orwell tra i maggiori scrittori del XX secolo. Nel 1945 vede la luce La fattoria degli animali, fervida allegoria politica che riflette sull’instaurazione del regime stalinista in Russia, mentre tre anni dopo è la volta di 1984, indiscusso capolavoro della letteratura distopica. Proprio nel 1948 si risposa (la prima moglie era morta nel 1945): ma la sua salute è compromessa dalla tubercolosi e il 21 gennaio 1950 muore a Londra, a seguito della rottura di un’arteria polmonare.

1 di 3 »