Le citazioni di: Lao Tzu

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Lao Tzu, scritto anche Lao-Tze, Lao-Tsu e nell’attuale ortografia standardizzata Laozi, è un filosofo e scrittore cinese, presunto autore del Tao Te Ching, fondatore del Taoismo e anche la principale divinità del pantheon taoista.

Non vi è ancora alcuna certezza sulla storia della sua vita, compresa quella della sua nascita. Si ritiene, infatti, che sia venuto al mondo intorno al secolo VI a.C. nella Cina imperiale, anche se alcuni studiosi lo collocano intorno al IV secolo a.C.

Come detto in precedenza, è una delle personalità cardine della filosofia cinese e orientale in genere, cui viene attribuita l’intera stesura del Tao Te Ching (o anche noto come Dao De Jing), vale a dire il testo sacro che contiene i precetti del Taoismo di cui viene considerato il fondatore.

Altrettante supposizioni esistono per quanto concerne il suo nome e cognome. Infatti, in alcuni scritti cinesi compare come Li, il quale significa “prugno” o “susino”, ma è possibile anche che l’appellativo sia legato al fatto di essere stato per sessantadue anni in meditazione sotto un albero di susino, come narrato da alcuni racconti orientali incentrati sulla sua vita.

La principale fonte di informazioni sull’esistenza di Lao Tzu è la biografia di Sima Qian, secondo cui Laozi è originario di Quren, un villaggio nel distretto di Hu nello stato di Chu, che corrisponde al moderno Luyi, nella parte orientale della provincia di Henan.

Vive nello stesso periodo di Confucio che, secondo gli scritti, ha conosciuto in occasione di uno dei suoi viaggi nel Luoyang, compiuti con il fine di consultare la Biblioteca Imperiale della dinastia Zhou, luogo nel quale Lao Tzu è impiegato in veste di storiografo ed archivista di Stato.

Stando alle fonti più diffuse, Confucio apprende molto da Laozi, fino a lasciarsi influenzare nelle sue importanti riflessioni che lo conducono a gettare i prodromi del confucianesimo.

Durante un certa fase della sua vita – ma senza purtroppo sapere il momento preciso – Laozi si mette in viaggio verso Occidente in groppa al suo bufalo. Giunto al posto di guardia di Hangu, viene interpellato dall’ufficiale Yixi, il quale gli chiede di lasciare i suoi insegnamenti al mondo: i cinquemila ideogrammi del Tao Te Ching impressi su tavolette di bambù.

Altri racconti, invece, ritengono che il vecchio Lao Tzu sia partito in seguito alla delusione avuta a causa dal declino della Dinastia Zhou, da lui sostenuta. E che, durante il viaggio, abbia composto l’opera taoista, indicata anche con il termine Dao De Jing, il cui significato è il “Classico della Via e della Virtù”.

Tuttavia, per spiegare perché la vita di Lao Tzu è così avvolta nell’oscurità, Sima Qian lo racconta come un gentiluomo recluso la cui dottrina consiste nella non azione, nella coltivazione di uno stato di calma interiore e purezza della mente.