Le citazioni di: Ralph Waldo Emerson

citazioni Ralph Waldo Emerson

Ralph Waldo Emerson è un filosofo, scrittore, saggista e poeta statunitense. È ricordato per essere la figura più influente del movimento trascendentalista americano del secolo XIX e anche un ispiratore del pragmatismo. Nasce a Boston il 25 maggio 1803, ma all’età di solo otto anni perde il padre.

Nel 1818 si iscrive all’Università di Harvard e viene nominato Presidente delle matricole. Durante le vacanze invernali lavora anche come tutor e insegnante nella scuola dello zio Ripley a Waltham, nel Massachusetts.

Consegue la laurea nel 1821 e nel 1825 viene chiamato dall’università di Harvard, alla facoltà di Teologia, per essere ammesso alla predicazione l’anno successivo.

Un’esperienza che, nel 1829, lo fa emergere come pastore della Chiesa Unitaria ma solo fino al 1832, anno in cui Emerson rassegna le dimissioni a causa di una disputa con la chiesa ufficiale riguardante l’amministrazione del servizio della Comunione e la reticenza verso le preghiere pubbliche.

Inizia quindi un viaggio in Europa dal quale trae spunto per il suo saggio English Traits (1856) e durante cui incontra altri letterati e intellettuali come Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge, John Stuart Mill, e Thomas Carlyle. Con quest’ultimo mantiene un intenso rapporto epistolare per tutta la vita.

Nel 1835 si stabilisce a Concord, nel New Hampshire, diventando rapidamente uno dei cittadini più influenti della città. Qui sposa Lydia Jackson. L’anno successivo, insieme ad altri intellettuali a lui affini, fonda il Transcendental Club e pubblica in modo anonimo Natura, un’opera che è un vero e proprio manifesto fondamentale del Trascendentalismo.

Stringe, inoltre, una forte amicizia con gli scrittori Nathaniel Hawthorne e Henry David Thoreau. Nel 1838 viene invitato a tornare alla facoltà di Teologia di Harvard per tenere un discorso al conferimento delle lauree. Fa osservazioni molto dirette e che mirano ad oltraggiare l’istituzione della Chiesa, parole che provocano sgomento nell’intera comunità protestante del tempo: Emerson afferma che Gesù Cristo era stato un grande uomo, ma non era Dio. A causa di questa dichiarazione viene accusato di essere ateista e un avvelenatore delle menti dei giovani.

Nei primi mesi del 1842 perde il suo primo figlio, Waldo, malato di scarlattina. Un immenso dolore che riporta in due grandi opere: il poema Threnod e il saggio Experience. Inoltre, nel 1872 la sua casa viene distrutta da un incendio.

Muore il 27 aprile 1882 di polmonite. Il suo corpo è seppellito nello Sleepy Hollow Cemetery di Concord.

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