La regola è chiara: si scrive re senza accento, la forma rè non esiste. Il dubbio sorge perché nella lingua italiana esistono numerosi monosillabi che invece devono essere accentati. Per citarne alcuni ricordiamo ad esempio né, dì, là, lì, dà e tè.
Il modo più semplice per ricordarlo è con alcuni esempi in cui si vede la parola re scritta in un contesto.
Esempio 1: In Spagna i re Magi portano i doni ai bambini
Esempio 2: Re Vittorio Emanuele II è uno dei più noti monarchi della dinastia Savoia
Esempio 3: Non tutti ricordano i nomi dei sette re di Roma
Esempio 4: Valentino è considerato da tanti il re della moda
Esempio 5: Il re è una figura delle carte francesi
Oltre ad assumere il significato di sovrano, ossia colui che governa in una monarchia, ricopre un valore simile anche quando usato in senso figurato per indicare qualcuno che primeggia o si impone per doti e meriti. Inoltre il re è il birillo più grande, il pezzo più importante nello schieramento degli scacchi e rappresenta la seconda nota musicale della scala di do. In zoologia, infine, rappresenta il maschio fecondo della società delle termiti.
Insomma, quale che sia il significato e l’uso che si fa del termine, re si scrive sempre e solo senza accento.
Scopri perché si scrive viceré con l’accento.