Partiamo dalla grafia corretta: si scrive taccuino, con la doppia c seguita da ui. Può succedere, tuttavia, di trovarsi di fronte a dubbi e incertezze nel momento in cui dobbiamo riportare per iscritto questa parola.
Ciò accade perché la regola grammaticale vuole che il gruppo di lettere cu sia sempre seguito da consonante, mentre sia la particella qu a volere una vocale dopo di essa. Seguono la norma parole come curare, cuspide, cultura ma anche liquore, quartiere, quercia, colloquio. Come si vede presentano infatti cu + consonante o qu + vocale.
Sono invece delle eccezione i termini cuoio, scuola, cuore, cuoco, cuocere, circuito, innocuo, vacuo, arcuato, cospicuo, proficuo, acuire, percuotere, riscuotere, scuotere, promiscuo, scuoiare, evacuare. E taccuino? Anche taccuino rientra in questo gruppo.
Per di più, il termine taccuino fa due volte eccezione perché presenta una doppia c quando la regola vorrebbe che, per rafforzare le sequenze di lettere cu o qu, si usasse la particella cqu. In genere abbiamo parole come acquisire, acquirente, acquistare, tacque, nacqui e giacque, oppure la comunissima acqua insieme ai vocaboli che ne derivano come acquario, acquaio, annacquato e così via. Taccuino è invece l’unico lemma che presenta una doppia c nonostante questa sia seguita da u + vocale, proprio come soqquadro è il solo vocabolo a presentare una doppia q prima di u + vocale.