La grafia corretta è innocuo, con la c tra la o e la u. Perché dunque può sorgere il dubbio che l’aggettivo voglia una q al posto della c? È molto semplice. La regola della grammatica italiana è la seguente:
- La q è sempre seguita da una u e una vocale tra a, e, i ed o
Esempio 1: Quale quaderno devo compare?
Esempio 2: Questo disegno non mi piace
Esempio 3: La liquirizia è un prodotto tipico della Calabria
Esempio 4: Adoro i liquori alle erbe
- La c accompagnata da u è sempre seguita da una consonante
Esempio 1: Questo è davvero il culmine
Esempio 2: Abbiamo adottato un cucciolo di labrador
Esempio 3: Il custode del palazzo è una persona molto seria
Esempio 4: I bambini costruiscono delle torri con i cubi di cartone
Allora perché innocuo si scrive con la c tra la o e la u pur rientrando nella prima casistica? Semplicemente perché si tratta di un’eccezione. Citiamo dunque tutte quelle parole in cui la grafia non segue la regola standard: ci vuole cu + vocale anche in cuore, cuoco, cuocere, cuoio, scuola, taccuino, circuito, vacuo, arcuato, cospicuo, proficuo, acuire, percuotere, riscuotere, scuotere, promiscuo, scuoiare, evacuare.
Certo non è facile ricordarle tutte ed è esattamente per questo motivo che alla scuola primaria vengono insegnate usando canzoncine e filastrocche, come la celebre poesia di Gianni Rodari intitolata La tribù degli indiani Cucù che cita i termini più comuni che vogliono cu + vocale.
La scelta della c o della q davanti ad una u seguita da vocale può quindi creare qualche incertezza. Incertezza che può comparire anche nel caso in cui si debbano scrivere parole che vogliono il rafforzamento delle consonanti c e q. Anche in questi casi esiste la regola contraddetta dalle eccezioni, fortunatamente solo un paio.
La norma dice che il gruppo per rafforzare le consonanti c e q seguite da u si debba usare sempre il gruppo cqu, che vediamo comparire nel termine acqua e in tutti i suoi derivati, in acquisire, acquistare, nacque, acquirente, tacque, giacque. Ma esiste un caso in cui si usa a doppia c – taccuino – e un altro in cui si utilizza la doppia q – soqquadro.
Per concludere, nonostante la lingua italiana sia perlopiù regolata da norme linguistiche chiare, spesso presentano eccezioni. Ed è ciò che si vede nel caso di innocuo e altre parole che seguono la stessa sorte.