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Proverbi

In chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni

Il proverbio italiano In chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni è citato anche da autori illustri: le sue origini e il suo significato

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Il proverbio italiano “In chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni” è un antico modo di dire utilizzato anche da celebri autori italiani, come Dante Alighieri e Cecco Angiolieri. Come evidente dalla precisa terminologia scelta, il detto unisce in un’unica espressione sacro e profano ma lo fa per distinguere in maniera netta i due contesti.

La spiegazione del proverbio

Il modo di dire “In chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni” sta a significare che in ogni luogo si trova la compagnia ad esso più adeguata e che ogni persona ha il posto che gli spetta. Nello specifico, in chiesa ci sono i “santi” mentre in taverna è possibile trovare i “ghiottoni”.

L’uso del proverbio nella “Divina Commedia” e la sua spiegazione

Nel canto ventiduesimo dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, che si svolge nella quinta bolgia dell’ottavo cerchio, dove sono puniti i malversatori, si legge ai versi 14 e 15: “Ne la chiesa coi santi, e in taverna coi ghiottoni“. Dante e Virgilio stanno camminando in compagnia dei dieci demoni (“i Malebranche”) lungo l’argine della bolgia, ma Alighieri non è spaventato o inorridito da ciò che lo circonda. Anzi, citando questo modo di dire, sottolinea il fatto che a ogni luogo si addice una precisa compagnia e che quindi, trovandosi all’Inferno, è consapevole di dover passeggiare tra i “ghiottoni”.

L’Accademia della Crusca, proprio analizzando le parole di Dante Alighieri, ha fatto chiarezza sul significato di “ghiottone“: il sostantivo indica “chi mangia con foga e smodatamente“, ma nel XIII secolo poteva significare anche “furfante, persona disonesta“. Quale che sia il significato inteso da Dante Alighieri, il già citato senso della frase proverbiale non cambia.

Altri proverbi simili

Come appena sottolineato, il modo di dire qui analizzato è stato tramandato nel tempo in due differenti (ma molti simili) versioni: “In chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni” e, come scritto da Dante Alighieri, “Ne la chiesa coi santi, e in taverna coi ghiottoni”.

Sono tanti i proverbi italiani che citano i santi, anche se in molti casi con un significato e in un contesto completamente differenti. A questo proposito è possibile citare, per esempio, il celebre “Scherza coi fanti e lascia stare i santi“, ma anche i meno noti “I santi non mangiano” e “Quando Dio non vuole, i santi non possono“.

Significato

Con il proverbio "In chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni" si intende sottolineare il fatto che ogni luogo si abbina a una precisa compagnia e che ciascuno di noi ha il posto che più gli si addice. Pertanto, in chiesa ci sono i santi e in taverna è possibile trovare i ghiottoni, ma non è possibile trovare santi in taverna o ghiottoni in chiesa.

Origine

Sono diversi gli autori che hanno citato in passato il proverbio "In chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni". Dante Alighieri, in particolare, ha utilizzato questo modo di dire nel canto ventiduesimo dell'Inferno della sua "Divina Commedia", ma il detto è stato citato anche dal poeta comico Francesco "Cecco" Angiolieri, contemporaneo del "Sommo Poeta" e toscano (ma di Siena) proprio come Dante Alighieri.

Varianti

  • Italia: Ne la chiesa coi santi, e in taverna coi ghiottoni